Le armi richieste dal presidente ucraino Zelensky sembrerebbero in arrivo e potrebbero cambiare il corso della guerra, che in questo caso si preannuncia sempre più lunga e dolorosa.
L’impennata di forniture belliche inviate dai Paesi occidentali alla resistenza ucraina sembra spostare sempre più lontano l’orizzonte di una tregua nel territorio ucraino, dando sfogo a quella che Papa Francesco ha definito una “pazzia”: l’idea che con un utilizzo sempre più massiccio delle armi si possa giungere all’obiettivo primario della pace.
Le intenzioni di Usa e Gb e la pace sempre più lontana
Armi sempre più potenti, distruttive, letali sarebbero infatti in arrivo in Ucraina. Il presidente americano Joe Biden e la sua amministrazione sarebbe pronta ad inviare sistemi lanciarazzo multipli a doppia gittata, quelli chiesti dal presidente ucraino. Lo ha rivelato la Cnn, parlando di un nuovo pacchetto di forniture belliche che partirà dagli States già la prossima settimana.
Lo stesso pensiero di Biden è stato espresso anche da Boris Johnson, che sostiene come oggi più che mai sarebbe “vitale” sostenere gli ucraini dal punto di vista militare. Per gli ucraini, si tratta della possibilità di difendersi con ancora maggiore efficacia rispetto al fuoco russo, al momento decisamente superiore.
Nonostante la potenza di fuoco russa che si sta dispiegando nel Donbass, l‘intelligence londinese afferma che i russi sono sarebbero intenzionati a riesumare tank risalenti agli anni settanta, che in quel caso risulterebbero facili bersagli delle armi anticarro fornite dalla Nato. Evidenziando, cioè, dal loro punto di vista una carenza di equipaggiamenti.
Ma il rischio è quindi quello di cui si parla ormai da settimane, di “un’escalation” del conflitto che invece di arrestarlo lo faccia divampare. L’utilizzo di queste nuove armi da parte degli ucraini che grazie alla loro gittata riuscirebbero a colpire il territorio russo non farebbe certamente altro che inasprire lo stato bellico.