Ecco il vero motivo che ha spinto Salvini a studiare il viaggio a Mosca per incontrare il leader del Cremlino
Cosa c’è dietro la voglia di Matteo Salvini di andare a Mosca? Cosa si nasconde dietro la volontà del leader della Lega di incontrare Putin e cercare di trovare un compromesso per trovare una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina? Sul possibile viaggio di Salvini si discute da giorni. Alle voci critiche si sono aggiunti i dubbi di molti scettici, politologi e di chi continua a chiedersi il motivo che possa spingere un politico, attualmente senza ruoli istituzionali, a partire per Mosca e provare (da solo) a fare quello che nessun Capo di Stato è riuscito a fare fino ad oggi?
Ma qual’è il vero intento politico di Salvini? Se ne discute da giorni e difficilmente si troverà una vera risposta. L’idea di raggiungere il Cremlino e provare a convincere Putin a trovare una soluzione pacifica all’operazione militare in Ucraina (ripetendo il mantra russo) ha causato forti diatribe politiche. Anche gli stessi dirigenti della Lega hanno espresso più di un dubbio sulla fattibilità e sulla necessità di realizzare il viaggio e il possibile incontro. Per non parlare degli imbarazzi manifestati (neanche troppo velatamente) nel Governo.
Molti hanno provato ad immaginare il vero motivo del possibile viaggio di Salvini a Mosca. Tra le tante ipotesi, più o meno condivisibili, si registra un interessante editoriale di Marcello Sorgi. Secondo l’editorialista de La Stampa, c’è un motivo molto valido che ha spinto il numero uno della Lega, ad ipotizzare l’incontro con il leader russo. Sorgi spiega tutto in modo piuttosto semplice. A quanto pare Salvini sarebbe avrebbe riscontrato in questi mesi difficoltà sempre maggiori dalle parti dell’imprenditoria italiana, soffocata dalle sanzioni imposte alla Russia. Da qui la mossa di infilarsi in un piccolo spazio per tentare di sbloccare la situazione e dare ossigeno alle imprese che non condividono la linea del governo.