Si chiama Porta Portese Due ed è a Roma su viale Palmiro Togliatti: si può trovare qualsiasi cosa dagli elettrodomestici all’abbigliamento, passando per quadri e libri.
Il mercato più “legale” tra quelli illegali. Si chiama Porta Portese Due, propone merce rubata, rimediata rovistando nei cassonetti, senza nessuna prova di origine o provenienza.
Si può trovare un motorino Piaggio Ciao, un pezzo di antiquariato che però funziona ancora. E ancora strumenti musicali, attrezzi di lavoro, monopattini. Questi ultimi, con ogni probabilità, appartenuti a società di sharing a cui sono stati tolti i rilevatori gps. Vernici scrostate per non rendere più visibili le scritte. I venditori spesso sono originari dell’Europa dell’Est. Vasto il campionario che si può trovare ogni domenica mattina nel mercato illegale di Porta Portese Due. Che in realtà ha anche un mercato legale a piazzale Pino Pascali, vicino al Centro Carni di Viale Palmiro Togliatti. L’orario d’apertura dovrebbe essere alle 5.30 di mattina per fare entrare i i camion dei punti ristoro. Poi, dalle 6, la possibilità di accedere ai banchi di vendita per non disturbare le persone che abitano di fronte.
Scarpe, libri e monopattini sverniciati
La realtà è differente, come riporta Il Messaggero. Prima delle 5 già si vedono una trentina di camion e il rumore delle “brande” (le strutture di metallo su cui viene poi sistemata la merce) diventa quasi insopportabile. I vigili urbani? Non si vede nessuno almeno fino alle 6.30. Tra attacco turno, vestizione e uscita con l’auto di servizio è impossibile arrivare prima delle 7 di mattina. Insomma, per i pochi vigili – tra licenze da controllare e altre operazioni necessarie – prima delle 8 è complicato verificare quello che avviene dietro l’angolo nel mercato illegale. Dove si vende qualsiasi cosa, dai televisori e computer Apple alle affettatrici e all’abbigliamento più variegato. Scarpe, libri, icone, quadri, venditori che in questo caso arrivano più dal sud est asiatico, dall’Africa continentale o mediterranea.