Feltri e le cene di Arcore: tutto quello che non abbiamo mai saputo

Scoppia il caso riguardo le cene eleganti che si svolgevano ad Arcore, ovvero nella villa di Silvio Berlusconi. A fare chiarezza ci ha pensato direttamente il direttore del quotidiano ‘Libero’, Vittorio Feltri, che ha voluto pubblicare appunto un articolo dove l’argomento sono proprio le cene che si consumavano nell’abitazione del ‘Cavaliere’

Vittorio Feltri si racconta a 'Libero'
Vittorio Feltri (Ansa Foto)

Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘Libero‘, di questa mattina, a finire nel mirino delle cene che si verificavano ad Arcore è il noto giornalista Carlo Rossella. A quanto pare la pubblica accusa ha confermato che il 79enne nativo di Corteolona avrebbe cercato di negare quello che accadeva proprio nella dimora di Silvio Berlusconi e soprattutto quello che accadeva all’interno.

A parlare appunto di questo argomento è intervenuto direttamente il direttore del giornale, Vittorio Feltri. Quest’ultimo ha deciso di prendere carta e penna (in questo caso il suo pc) ed ha spiegato tutta la verità e nient’altro che la verità. Queste sono state alcune delle sue parole in merito alle serate organizzate a casa del numero uno del Monza: “Ora anche io in tutta sincerità devo ammettere di aver preso parte varie volte ai banchetti serali organizzati da Silvio.

Durante i quali, forse perché sono di Bergamo e quindi un po’ tonto, non ho mai assistito a qualcosa di piccante. Come penso che anche Carlo non abbia mai visto scene porno, altrimenti me ne avrebbe parlato visto che siamo in confidenza da decenni”.

Cene ad Arcore, cosa accadeva? Feltri rivela tutto

Vittorio Feltri si racconta a 'Libero'
Vittorio Feltri (Ansa Foto)

A quanto pare, però, Feltri non ha rivelato nessun particolare “piccante” di quello che si verificava nella villa del ‘Cavaliere’ ad Arcore. Anzi, ha voluto precisare, passo dopo passo, tutto quello che accadeva: “Secondo di carne poi arrivava un dolcetto. Un pianista e un cantante interpretavano motivetti leggeri, alcuni gradevoli. A un certo punto mi alzavo e andavo in salotto a telefonare e a bere qualcosa.

Una sera Berlusconi tenne in giardino un discorsetto spiritoso per dire che le donne gli piacevano quanto a me. Risatina finale. Fu l’unica volta che parlò di sesso, e lo fece senza volgarità. Immagino che la esperienza di Carlo non sia stata diversa dalla mia in quel di Arcore. Lasciatelo stare. Non torcetegli neanche un capello. Massacratelo pure che è abituato alle ingiustizie“.

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