Ucraina, gravi accuse nei confronti del presidente del paese Volodymyr Zelenskty. A riportarle ci ha pensato direttamente il difensore civico. Le sue parole stanno facendo molto discutere
La situazione in Ucraina non è assolutamente delle migliori visto che il paese sta vivendo il suo novantasettesimo giorno di conflitto. Una guerra che nessuno avrebbe mai voluto. Nel frattempo, però, arrivano arrivano novità sulla legge marziale che vede il numero uno del paese, Volodymyr Zelensky avere poteri discrezionali. Da pochi giorni, il tutto, è già in vigore dopo l’inizio dell’attacco di Mosca. Tanto è vero che il suo primo pensiero è stato quello di sospendere i primi partiti “filorussi” presenti nel paese.
Non solo: una volta arrivato arrivato a Kharkiv ha optato per la rimozione del locale capo della sicurezza. Le sue colpe sono state attribuite in: “Non ha lavorato per la difesa della città“. Anche se non è finita affatto qui visto che la protagonista di questo articolo è Lyudmila Denisova. Per chi non lo sapesse è la donna che è stata incaricata di indagare sulla violazione dei diritti umani di questo conflitto. In conferenza stampa ha affermato che il suo ruolo sarebbe cessato nella giornata di oggi, per volere dello stesso Zelensky.
A quanto pare il suo lavoro (inteso come raccolta dati sulla violazione dei diritti umani sui territori occupati) non è stato affatto gradito. Una decisione che accetta ma non condivide ed ha voluto spiegare anche il perché: “Ci sono delle incongruenze e delle violazioni di cinque articoli della Costituzione. Accetterò tutto da quello che arriverà dai deputati del Parlamento, che sia sfiducia o sostegno, ma tutto questo mi ricorda uno Stato totalitario“.
Dichiarazioni senza dubbio pesanti nei confronti del leader del paese descritto anche come il “nuovo Churchill“. Nelle ultime settimane la stessa Denisova aveva denunciato le deportazioni di cittadini ucraini nei territori russi. In conclusione ha voluto ricordare che Kiev vorrebbe andare in una Europa in cui vige lo Stato di diritto.