Domani sera, a Wembley, Italia e Argentina si sfideranno in un incontro ufficiale valido per l’assegnazione della Finalissima 2022
La Uefa e la Conmebol hanno deciso di ripristinare la Coppa dei Campioni per nazionali, ideata su imitazione della Coppa Intercontinentale per club. Creata nel 1985, fu abolita nel 1993 dopo appena due edizioni, una volta dalla Francia e una dall’Argentina che domani sera sfiderà l’Italia di Mancini, vincitrice dell’ultimo europeo.
La partita di domani sera in programma allo stadio di Wembley è stata denominata Finalissima 2022 e non sarà la classica amichevole di lusso di fine stagione, ma metterà in palio un vero e proprio trofeo. Un trofeo che non viene però assegnato da ben 30 anni e che nella sua storia è stato vinto da sole due nazioni: nel 1985 dalla Francia contro l’Uruguay e nel 1993 dall’Argentina contro la Danimarca.
Mutuando la Coppa Intercontinentale che viene assegnata tra la vincitrice della Champions League e della Copa Libertadores, si pensò di istituire un trofeo che determinasse la più forte tra le nazioni vincitrici della Coppa Europa e della Coppa Sudamericana: la Coppa delle Nazioni europee-sudamericane, intitolata ad Artemio Franchi. Visto il calendario sempre più fitto, dopo solo due edizioni, il trofeo andò in soffitta per essere rispolverato oggi con sede unica proprio allo stadio di Wembley che vide il trionfo nel luglio di due anni fa di Chiellini e soci ai calci di rigore proprio contro i padroni di casa in una finale molto emozionante.
La coppa che sarà assegnata mercoledì ha subito alcune modifiche significative da quando è stata introdotta per la prima volta quasi 40 anni fa. Con un peso di circa 8,5 kg e un’altezza di 45 cm, il trofeo è realizzato in ottone e rivestito in argento. La maggior parte del trofeo mantiene il suo design originale da quando è stato originariamente realizzato in vista della prima edizione nel 1985, che ha visto la Francia affrontare l’Uruguay a Parigi. Soltanto la base è stata disegnata con uno stile più moderno e funzionale, senza alterare le linee classiche del trofeo.