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La capitale rischia di perdere il ring di Cassius Clay: l’aiuto arriva dalla Roma

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Paolo Colantoni

Il ring, che ha visto la vittoria dello statunitense e di Nino Benvenuti alle Olimpiadi del 1960, rischia la chiusura. Il club scende in campo

Dal trionfo di Cassius Clay e Nino Benvenuti al rischio di chiusura e di messa all’asta. Roma rischia di perdere uno dei centri pugilistici più famosi, conosciuti e apprezzati: il ring che fu teatro delle Olimpiadi del 1960 che si svolsero nella capitale. Attanagliato da problemi economici e dopo una lunga serie di promesse non mantenute da politici, enti sportivi e privati, si sta per scrivere la parole fine ad una storia bellissima.

Lo storico ring di Roma 1960, che vide il successo di un giovanissimo Cassius Clay e di Nino Benvenuti (che con la vittoria nei pesi Welter si aggiudicò anche il premio di miglior pugile delle Olimpiadi), rischia infatti di essere messo all’asta. Quello che per anni è stato un fiore all’occhiello e un motivo di vanto per lo sport cittadino e nazionale, sta vivendo una crisi incredibile, a causa dei mancati introiti degli ultimi anni. Tutto è accaduto a causa delle chiusure nel periodo della pandemia. Le chiusure obbligatorie hanno svuotato le casse e bloccato la manutenzione, mettendo in grossa difficoltà l’associazione sportiva. Il ring è infatti custodito da oltre mezzo secolo nella palestra Audace, nel rione Monti. Siamo in grandissima sofferenza ha dichiarato Gabriele Venturini, primo maestro dell’Audace – perciò non possiamo far altro che sperare nell’aiuto di chi ha la passione per il pugilato, di chi crede in noi e nei valori che rappresentiamo da oltre 120 anni. E’ l’ultima occasione. Se non andrà in porto il crowdfunding saremmo costretti a metterlo all’asta”.

Negli ultimi anni si sono moltiplicate le promesse di fantomatici investitori e le dichiarazioni di politici e degli enti sportivi. Ma nulla si è mosso. Nonostante, secondo quanto riportato dagli organi di informazione, potrebbero servire solo 20.000 euro per salvarlo ed evitare la messa all’asta. Un aiuto concreto è arrivato dalla Roma. LA società calcistica si è mossa in prima persona, partecipando in modo attivo ad una raccolta fondi on line e attraverso Roma Cares, l’onlus del club giallorosso, ha messo a disposizione 120 maglie con il doppio logo Audace/ Asr a edizione limitata, 4 magliette da gara e 6 coppie di guantoni autografati da alcuni giocatori giallorossi.

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Paolo Colantoni