Il tecnico della Roma parla in Portogallo e spiega la sua stagione in giallorosso e pensa al futuro: “Accorceremo le distanze col lavoro”
Il solito José Mourinho, tagliente ma con toni morbidi. Ha vinto il suo trofeo, ha riportato emozioni in una piazza dove mancavano da tanto tempo, quindi non c’è nulla che lo possa scalfire. Ci sarebbero tanti sassolini che si vorrebbe togliere dalla scarpa, ma si tiene e dice soltanto una battuta che però fa capire tutto: “Che stagione è stata la mia prima alla Roma. Beh per qualche Einstein che c’è in città e non solo, la nostra è stata una stagione brutta, ma per me, che sono molto esigente con me stesso, dico invece che è stata semplicemente fantastica, perché non avevamo la capacità di fare di più“. Una botta al cerchio e una alla botte.
Lo Speciale One parla a Record, il quotidiano più importante del Portogallo e cerca di analizzare l’anno della Roma appena concluso con un sesto posto dietro ai cugini della Lazio e la vittoria della Conference League. “Ho avuto ragazzi con i quali crescere, un top player fuori dieci mesi come Spinazzola e avversari come Milan, Inter, Juve, Atalanta, Napoli e Lazio e giocato 14 partite di giovedì. In più c’è stato tutto un lavoro che da fuori non si vede, ma vi assicuro che è stato importante e decisivo, e per questo devo dire grazie a Tiago Pinto”.
Sulla Conference League vinta, e che tanto entusiasmo ha portato in città e nell’ambiente, Mourinho non ha alcun dubbio: “È stato un traguardo speciale, ma in generale tutti i miei successi europei li metto sullo stesso piano a prescindere dalla competizione. Non ci si aspettava una vittoria in Europa con il Porto e con l’Inter, ancor meno con la Roma, ma ci siamo riusciti e ne siamo soddisfatti“.
Sui torti arbitrali subiti durante l’anno, José Mourinho prova a tendere una mano al designatore Rocchi, anche se pure qui non è che fa tante carezze: “Ci sono meno arbitri top e molti in crescita, è un lavoro difficile il suo ma non posso non dire che ci sono stati errori che ci hanno condizionato“. Infine sulla prossima stagione: “Siamo consapevoli che le differenze con le squadre top sono significative a tutti i livelli e si possono accorciare solo lavorando“.