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Cronaca

La rabbia del Papa contro la “guerra del grano”: “Si faccia ogni sforzo!”

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Francesco Gnagni

La rabbia del Pontefice verso la crisi alimentare che si sta venendo a creare in tutto il mondo a causa del conflitto in terra ucraina, colpendo in maniera più dura degli altri i Paesi più poveri. Una vera e propria stoccata contro l’emergente “guerra del grano”. 

(Ansa)

“Non si usi il grano come arma di guerra”. Le parole di Francesco al termine dell’Udienza generale in piazza San Pietro pesano come macigni davanti a quello che sta accadendo in terra ucraina. L’appello potente del Pontefice invita a fare in modo che il drammatico conflitto in corso non finisce per affamare le popolazioni, naturalmente le più povere, a causa del blocco delle esportazioni di frumento dall’Ucraina.

L’insicurezza alimentare rischia infatti di colpire l’intera popolazione mondiale, con la riduzione dell’offerta del grano da parte di Russia e Ucraina che ha fatto terribilmente lievitare i prezzi sui mercati delle materie prime, anche in Occidente. Con difficoltà crescenti in aree come la Siria e altri Paesi dove giorno dopo giorno il pane sta diventando da bene primario a sempre più inaccessibile.

La drammatica condizione e le parole del Papa

Come noto, infatti, gran parte dei Paesi della parte settentrionale del continente africano si riforniscono proprio del grano proveniente dall’Ucraina, e l’attuale situazione che si è venuta a creare non gioca certo a loro favore. L’Ucraina è infatti uno maggiori produttori al mondo di questo bene alimentare primario, e Papa Francesco, che lo ha capito bene, evita di fare orecchie da mercante, ma al contrario pone l’attenzione del mondo intero proprio su questo dramma.

L’esortazione alla comunità internazionale è di fare passi nella direzione dello sblocco di questa vicenda. “Desta grande preoccupazione il blocco dell’esportazione del grano dall’Ucraina, da cui dipende la vita di milioni di persone, specialmente i Paesi più poveri”, sono le parole del Pontefice. “Rivolgo un accorato appello affinché si faccia ogni sforzo per risolvere tale questione e per garantire il diritto umano universale a nutrirsi. Per favore, non si usi il grano, alimento di base, come arma di guerra!“.

Le soluzioni che l’Onu e l’Unione europea stanno cercando di mettere in campo sono diverse, dallo sminamento delle acque davanti al porto di Odessa e lo scortaggio delle navi, fino all’idea di implementare lo sviluppo agricolo dei Paesi più poveri, specie in Africa. Si tratta però di obiettivi complessi e non semplici da realizzare, e proprio su questo il Papa invita a un’assunzione di responsabilità crescente. Solo nel rendersi prossimi e responsabili dell’intera comunità internazionale è infatti possibile vivere il senso di essere cristiani dal punto di vista politico, in particolare davanti ai drammi che crescono e che sembrano non trovare risposta.

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Francesco Gnagni