Dopo la disfatta di ieri sera contro l’Argentina nella ‘Finalissima 2022’, sbucano le parole da parte del commissario tecnico della nazionale, Roberto Mancini, che parla ancora di ripescaggio
Una brutta, bruttissima figura. Non ci sono altre parole per poter descrivere la disastrosa prova che hanno messo in pratica gli azzurri nella finale della ‘Coppa dei Campioni Conmebol-Uefa‘ tra l’Italia e l’Argentina. L’Albiceleste ha dominato dal primo all’ultimo minuto senza aver avuto alcun tipo di preoccupazione da parte degli attaccanti italiani che hanno fatto la gara a chi non toccava più palloni nell’arco della partita. Lionel Messi e compagni sollevano al cielo il meritatissimo trofeo mentre gli azzurri restano a guardare e sperano.
In cosa? Ancora nella qualificazione alla prossima edizione della Coppa del Mondo. A parlarne adesso farebbe anche ridere come cosa visto che il pubblico italiano, nella serata di ieri, ha commentato in una sola parola lo spettacolo offerto dai calciatori in campo: “vergognoso“. E’ evidente che una decina di partite la situazione non è affatto delle migliori e serve assolutamente una rivoluzione, anche perché una squadra campione d’Europa non può assolutamente permettersi di perdere in casa contro una squadra alla portata come la Macedonia del Nord.
Sia chiaro: le sue parole, rilasciate a ‘Rai Sport‘, sono state dette qualche ora prima della sfida contro i sudamericani. Poco importa visto che Mancini crede ancora in un possibile ripescaggio da parte della FIFA in merito alla situazione che si è venuta a creare nell’Ecuador che rischia l’esclusione (il caso del calciatore Byron Castillo che ha presentato un documento falso).
Queste le sue parole: “”Ho letto quanto si è scritto. Nel calcio è già successo altre volte. Se dovesse accadere ci siamo, pronti. La regola dice che la FIFA autonomamente può decidere sul ripescaggio: nel caso avremmo la squadra per andare“. Anche se dovesse essere così a prendere il posto della squadra ecuadoregna sarà sicuramente un’altra del suo continente, ovvero quella che ha presentato il ricorso (in questo caso il Cile).