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Mattarella e il discorso del due giugno: il pensiero è alla guerra

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Paolo Colantoni

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha voluto lasciare il suo pensiero nel giorno della Festa della Repubblica

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella festeggia la Festa della Repubblica, esalta la Costituzione e ribadisce che il Nostro Paese ripudia la Guerra. In tutte le sue forme. “Con la Costituzione l’Italia ha imboccato con determinazione la strada del multilateralismo, scegliendo di non avere Paesi nemici e lavorando intensamente per il consolidamento di una collettività internazionale consapevole dell’interdipendenza dei destini dei popoli, nel rispetto reciproco, per garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani.Ci ha spinto e ci spinge il solenne impegno alla rinuncia della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali”.

Le cerimonie per la Festa del 2 giugno vengono esaltate da tutte le correnti politiche. “La nostra Repubblica compie 76 anni. Auguri all’Italia, agli italiani e alle nostre Forze Armate, orgoglio nazionale. Un grazie speciale alle donne e agli uomini che tutti i giorni indossano una divisa e si impegnano, con coraggio e abnegazione, a garantire, rischiando in prima persona, stabilità, sicurezza e legalità sull’intero territorio nazionale. Profonda riconoscenza e gratitudine a chi ha sacrificato la propria vita nell’adempimento del proprio dovere per combattere il terrorismo internazionale, a chi serve con incondizionato amore la nostra Patria e a chi viene impiegato, oltre che per scopi militari, anche come forza di polizia e per fini civili – fornendo servizi utili per la comunità a beneficio della collettività nazionale – negli interventi per la Protezione Civile, di aiuto sanitario o di tutela dell’ambiente“. Lo dichiara il questore della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli.

Celebrare la Festa della Repubblica a 76 anni dal voto referendario quando, per la prima volta in Italia, parteciparono con forza ed entusiasmo le donne italiane che già nella Resistenza avevano dato il proprio contributo per la liberazione del Paese, è tutto fuorché un esercizio retorico. Non lo è affermare con forza il valore della nostra Carta costituzionale, documento d’identità della comunità nazionale e, insieme, via maestra che ancora vincola forze politiche e sociali”. Lo afferma la viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova. “E’ l’indicazione, tutta da raccogliere – aggiunge -, che il Presidente Mattarella ci consegna: un programma esigente da attuare all’insegna dei valori della pace e della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà sociale. Non è esercizio retorico ribadire la necessità e l’urgenza di procedere con senso di responsabilità e sollecitudine, senza tentennamenti, alibi e scorciatoie, alla realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e all’intreccio determinante riforme-investimenti, consapevoli del Patto con il Paese, le nuove generazioni, le donne, che il Piano sigla”

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Paolo Colantoni