Fanno discutere le parole del sociologo vicino ai Cinquestelle Domenico De Masi ospite di Unomattina. Un altro caso Rai?
Dopo due anni di stop forzato imposto dalla pandemia è tornata oggi a sfilare su via dei Fori Imperiali la tradizionale parata militare in occasione della Festa della Repubblica. Un evento caro agli italiani e che gli italiani seguono sempre con grande partecipazione, sia in presenza tra le strade di Roma che attraverso la tv. I palinsesti delle reti si adeguano alle celebrazioni, a partire dalla Rai che ha seguito, a partire dalle 9.45, tutta la diretta della manifestazione sulla rete ammiraglia. Ad occuparsene il Tg1 e Rai Quirinale, con la telecronaca della quirinalista Nadia Zicoschi. Ma la diretta sulla rete ammiraglia non è stata l’unica trasmissione a parlare del 2 giugno. Le prime immagini e i commenti sulla manifestazione sono iniziati prima e hanno trovato spazio ad Unomattina, il contenitore mattutino curato sempre dalla redazione diretta da Monica Maggioni e condotto dalla giornalista Monica Giandotti. La puntata di oggi, andata in onda dalle 9, è stata dedicata al 2 giugno con vari collegamenti in diretta dalle celebrazioni, in particolare l’omaggio del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche istituzionali all’Altare della Patria.
In studio, tra gli ospiti, anche il professor Domenico De Masi, sociologo del lavoro, noto per essere vicino al M5S e considerati tra i “padri” del reddito di cittadinanza. L’accademico, che a più riprese ha difeso le scelte dei grillini e in passato ha paragonato l’attuale ministro degli Esteri Di Maio a Gesù (“è certamente un giovane fuori classe: è riuscito a mettere insieme un curriculum che nessun trentatreenne, salvo Gesù Cristo, potrebbe vantare”, scrisse sul Fatto Quotidiano nel 2019), ha parlato durante la trasmissione di lavoro, cambiamenti sociali, della crisi internazionale in Ucraina. Ma si è anche soffermato sulla parata militare italiana, mentre in video scorrevano le immagini in diretta da Piazza Venezia con il Presidente Mattarella a bordo della Lancia Flaminia decapottabile presidenziale.
“Voglio fare anche un omaggio a voi donne”, è stato l’incipit del sociologo, rivolgendosi alla conduttrice e all’altra ospite in studio, Janina Landau, giornalista di Class Cnbc. In collegamento, la direttrice della Nazione Agnese Pini. “Direi che questa italiana è quasi una parata di spirito femminile. Non ha una ostentazione di potenza”, ha detto De Masi. “Quella russa, invece, era molto maschile: anche tutti questi simboli fallici che presentano, i missili e così di seguito. Invece, da noi, è molto più propensa alla pace che alla guerra”, ha aggiunto. Un paragone, quello tra la parata italiana e quella della Federazione Russa in occasione del 9 maggio per celebrare la vittoria dell’URSS nella Seconda guerra mondiale, non proprio usuale e che ha lasciato di stucco molti telespettatori collegati per seguire i momenti salienti della parata. Parole che rischiano di creare un nuovo caso Rai, in queste ore al centro della bufera per la ‘defenestrazione’ del direttore dell’approfondimento Mario Orfeo, revocato dall’amministratore delegato di viale Mazzini Fuortes.