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Cronaca

Referendum, la dura protesta di Calderoli: i motivi del suo gesto

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Francesco P

Calderoli protesta e sul tema del Referendum compie un gesto che fa rumore: ecco i motivi e la decisione del senatore leghista. 

Un gesto alla “Pannella”. Verrebbe da dire così, perché Roberto Calderoli ha scelto di tapparsi la bocca. Nel vero senso della parola.

Il senatore Calderoli (Ansafoto)

Un po’ come fatto in passato da un leader politico che sceglieva metodi eclatanti ma incisivi, il senatore leghista ha deciso di iniziare lo sciopero della fame, incerottandosi la bocca e spiegando i motivi della sua scelta. Il tema è quello del Referendum promosso dai Radicali e dalla Lega, che per Calderoli è al centro di una chiara campagna di disinformazione.

“Abbiamo fame di giustizia”, ha dichiarato in una intervista al Corriere della Sera. La decisione è quindi di utilizzare tutti i modi possibili per sollevare la questione. “Berrò tre caffè al giorno – ha dichiarato -, niente cibo”. Un po’ come faceva Marco Pannella, che però si alimentava solo con tre cappuccini. “L’ho promesso – ha sottolineato il senatore -, ma niente latte, non posso. Se tre caffè sono tanti ne prenderò solo due, ma anche nessuno. Pance vuote, urne piene”. Il tema però è caldissimo.

Calderoli e lo sciopero della fame per il Referendum: “Troppo silenzio”

Roberto Calderoli (Ansa Foto)

Calderoli ha affidato al Corriere della Sera le proprie sensazioni per i quesiti del Referedum, del quale si parla troppo poco. Il vicepresidente vicario del Senato ha chiarito alcuni aspetti che potrebbero condizionare il voto. “I radicali hanno diffuso i dati che ne evidenziano assenza da giornali e tv – ha ammesso –, e lancio un invito. Se chiunque abbia deciso di votare adottasse un astensionista portandolo alle urne il quorum sarebbe bello e fatto”. 

Poi un passaggio sugli spazi previsti per legge che invece sarebbero ridotti al lumicino. Calderoli richiama i dati Agcom sottolineando che la legge non è stata rispettata, e affronta il tema del quorum, vera chiave alle urne. “Il punto è che si è fatto di tutto per scoraggiare la partecipazione – ha affermato – anche da parte della sinistra che invece ha sempre spinto per il voto democratico in tema di referendum”. E prosegue: “C’è stato un cambio antropologico in quei partiti ed è deludente. Molti hanno dato la vita per difendere il diritto al voto, oggi invece preferiscono semplicemente che la gente non sappia”. 

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