Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta conducendo la sua battaglia contro le multinazionali delle armi: ecco i primi frutti
“Dopo le stragi di Columbine, Sandy Hook, Charleston, Orlando, Las Vegas, Parkland, nulla è stato fatto. E’ venuto il momento che ognuno di noi faccia la propria parte. Per i bambini che abbiamo perduto. Per i bambini che possiamo salvare. Per la nazione che amiamo”. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden continua nella sua battaglia personale contro le multinazionali delle armi.
Le ultime stragi che hanno sconvolto gli Usa, hanno portato il presidente statunitense a chiedere un cambiamento drastico. Biden ha sfidato il Congresso ad approvare due provvedimenti, già passati alla Camera: rendere universali i controlli su chiunque voglia acquistare un’arma, per verificare che non rappresenti una minaccia, e il divieto delle armi da guerra, che era già entrato in vigore durante l’amministrazione Clinton. Altro aspetto su cui si sta battendo con forza è l’innalzamento dell’età per poter acquistare le armi. Dagli attuali 18 anni ai 21.
Una richiesta annunciata con forza dal presidente degli Stati Uniti e che sta iniziando a prendere piede. “Se però questo non sarà possibile, quanto meno alziamo da 18 a 21 anni l’età in cui possono comprare fucili e pistole, rafforziamo i controlli, variamo provvedimenti per ordinare l’uso di depositi sicuri dove tenerle; “red flag” che avvisino quando una persona è pericolosa; togliamo l’immunità ai produttori; e affrontiamo la crisi della salute mentale. Non si tratta di portarvi via le armi, ma adottare misure sensate per la sicurezza di tutti”, ha dichiarato Biden.
Le parole del presidente degli Stati Uniti hanno portato ad un primo, grande cambiamento. Lo Stato di New York alza l’età per l’acquisto di fucili semiautomatici da 18 a 21 anni. Il via libera segue le stragi di Buffalo e del Texas dove hanno perso la vita 31 persone. Altri Stati seguiranno questo esempio e si adegueranno?
