Lorenzo Riggi di Geopolitica.info ai microfoni di ‘Notizie.com’: “Il Donbass potrebbe essere cruciale per l’esito della guerra in Ucraina”.
Sono passati ormai 100 giorni dall’inizio delle operazioni in Ucraina e forse siamo entrati nella fase cruciale di questa guerra. La redazione di Notizie.com ha contattato Lorenzo Riggi, responsabile desk Russia del centro studi Geopolitica.info, per fare il punto della situazione sul conflitto.
“Fondamentalmente Severodonetsk è caduta o è prossima a cadere poiché le forze ucraine si sono ritirate – ha confermato Riggi ai nostri microfoni – di conseguenza a questo punto i russi non possono che continuare a spingere verso le città di Lysychansk e Kramatorsk per conquistare definitivamente il Donbass. Ricordiamo, infatti, che Kiev in questo territorio ha le sue truppe migliori e in caso di sconfitta non c’è una linea per una difesa prima di Dnipro. A quel punto la situazione per Zelensky potrebbe davvero mettersi male“.
Sulle tempistiche Riggi preferisce non sbilanciarsi: “La conquista del Donbass entro un mese è teoricamente possibile, ma molto dipenderà dall’aiuto dell’Occidente e dalla resistenza degli ucraini. Sicuramente l’eventuale caduta dei militari impegnati in questo territorio potrebbe imporre Zelensky ad una tregua visto che si ritroverebbe senza esercito professionale, ma solamente con le forze di leva“.
Riggi: “La Russia esce ridimensionata da questa guerra”
Sono passati ormai oltre tre mesi dall’inizio delle operazioni in Ucraina e al momento l’unica certezza è quella di una Russia con una immagine ridimensionata e meno autorevole rispetto al passato.
“Per prima cosa Mosca ha perso credibilità – ha detto Riggi ai nostri microfoni – per settimane ha sempre smentito qualsiasi invasione e detto di voler negoziare. Poi il 24 febbraio ha dato il via a questa operazione non rispettando quanto dichiarato in precedenza. C’è, inoltre, un problema oggettivo di potere: la Russia avrà la sua economia ridimensionata a causa delle sanzioni decise dall’Occidente. Infine, questa guerra ha indebolito il mito del rullo compressore russo. Mosca ora ha una immagine meno invincibile e solida di tre mesi fa. In più nel corso della guerra gli ucraini sono entrati in possesso di molti strumenti militari russi e questo potrà consentire all’Occidente di analizzarli e prendere informazioni reali sulla forza della Russia“.
Riggi ha parlato anche di Putin: “Stiamo parlando di un leader politicamente anziano. In questo momento non abbiamo segnali di crepe alla base del suo potere, ma in caso di vittoria in Ucraina non possiamo escludere che decida di iniziare a programmare la sua uscita di scena“.