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Cronaca

Scuola, divieto imposto dalla preside: “Stop a top e minigonne”

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Marco Ercole

L’ultimo episodio di questo tipo è avvenuto a Lecce, precisamente al liceo scientifico “Banzi”. La preside Antonella Manca ha deciso di porre un limite all’abbigliamento delle studenti, al fine di riportare “rispetto verso un’istituzione” come quella scolastica

Ha voluto mandare un segnale, per riportare in auge quel rispetto per l’istituzione scolastica che a suo giudizio si sta perdendo sempre di più. Questo ciò che ha fatto Antonella Manca, preside del liceo scientifico “Banzi” di Lecce, la quale ha stabilito che nel suo istituto le ragazze non potranno più entrare con minigonne, top o abiti troppo succinti.

A Lecce divieto di indossare abiti succinti in classe (Ansa)

Non è certo la prima volta che accade in Italia, questo è solo l’ultimo caso a livello cronologico, con il quale i dirigenti scolastici intendono mettere un freno e delle regole riguardo l’abbigliamento in classe. Così è stato fatto mettere tutto nero su bianco, con una circolare indirizzata a personale e studenti: “Si rammenta al personale della scuola, agli studenti e ai genitori che la scuola è un ambiente educativo, nonché un luogo Istituzionale che merita adeguato rispetto“.

La spiegazione della preside

Top e minigonne vietate in classe a Lecce (Ansa)

La preside nella giornata di ieri è intervenuta anche durante la trasmissione “Pomeriggio Cinque” di Barbara D’Urso, entrando ancora più nel dettaglio riguardo la sua iniziativa: “Il mio non è un divieto, bensì un invito a riflettere sull’adeguatezza dell’abbigliamento nel contesto scolastico. C’è da ricordare che la scuola è la prima istituzione con cui i ragazzi entrano in contatto. Ed è proprio per questo motivo che ritengo sia importante trasmettere l’idea del rispetto dell’istituzione. Con questa circolare non si vuole limitare la libertà personale. Al tempo stesso però l’educazione non è solo un fatto privato, è un qualcosa legato alla comunità ed è importante che all’interno di una comunità ci siano delle regole, che sono un valore“.

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Marco Ercole