Internet ormai è diventato il protagonista indiscusso delle nostre giornate: in viaggio però è possibile utilizzarlo? Ecco quanto costa
Che sia per guardare indicazioni stradali, per chiarire qualche dubbio, per restare aggiornati in tempo reale su ciò che accade nel mondo, per lavorarci o anche solo per qualche minuto da passare sui social ormai internet è diventato imprescindibile: impossibili al giorno d’oggi immaginare di non poter ‘navigare’.
Soprattutto ora che si avvicina il periodo estivo e quindi magari si effettuano più viaggi, com’è possibile usarlo in aereo? Il professore di Reti di Telecomunicazioni del Politecnico di Torino Claudio Casetti, a La Repubblica, parla delle modalità da utilizzare: “Il principio non è dissimile da ciò a cui siamo abituati con la connessione Wi-Fi di casa o in ufficio. Nei locali di casa il segnale Wi-Fi è diffuso da uno o più dispositivi chiamati ‘Access Point’ e raggiunge i vari laptop, smartphone, tablet, smart tv e altri sensori che possiamo aver installato in casa; la connettività da e verso l’esterno è gestito da un operatore attraverso un collegamento in fibra ottica, rame o attraverso la rete cellulare. Su un aereo, uno o più access point diffondono il segnale in cabina, e il backhaul è realizzato attraverso una connessione satellitare (aereo-satellite-stazione di terra) o con una connessione diretta verso terra che usa una versione ‘aeronautica’ dei tradizionali collegamenti cellulari“.
L’uso del backhaul satellitare o terrestre dipende dalla posizione dell’aeromobile, con il collegamento satellitare unica soluzione disponibile sull’oceano o in aree poco abitate. Per godere delle potenzialità della navigazione, includendo per esempio la possibilità di usufruire di contenuti in streaming, è necessario l’intervento della banda Ka, anch’essa satellitare e che permette di navigare a velocità superiori anche ai 100 Mbps. C’è anche la questione energetica, come illustra il professor Casetti: “Un aspetto rilevante è il consumo energetico: il backhaul ‘terrestre’ usa antenne di piccole dimensioni poste sulla pancia dell’aereo, mentre il backhaul ‘satellitare’ usa un’antenna più grande, simile alle nostre parabole sui tetti, protetta da una cupola e posta sulla parte superiore dell’aereo. Le dimensioni e la posizione della cupola producono effetti aerodinamici avversi che comportano un maggior consumo di carburante, rendendo la soluzione satellitare meno ‘green’“.
Per quanto riguarda i costi, variano a seconda delle compagnie: ITA Airways dà diversi pacchetti, da 10 Mb a 200 Mb di traffico, i cui prezzi variano da 1,9 euro a 19 euro; KLM offre 30 minuti di navigazione gratuita sui voli continentali, utilizzabili soltanto per inviare e ricevere messaggi di testo (altre soluzioni variano dagli 8 ai 18 euro); Lufthansa propone tre pacchetti diversi, il primo costa 7 euro e permette di navigare a 64 Kb al secondo. Velocità sufficiente all’uso di app di messaggistica istantanea. In alternativa, per 17 euro, si possono acquistare 500 Mb di traffico dati a 400 Kb/s, pacchetto che la compagnia aerea consiglia a chi vuole “navigare moderatamente in Internet”. La medesima velocità di navigazione, però con un volume di dati di 1 Gb, costa 29 euro; Swiss, compagnia aerea che fa parte del gruppo Lufthansa, è più costosa: 20 Mb di traffico sono acquistabili per 9 franchi svizzeri (8,6 euro) a salire fino a 220 Mb di traffico per 59 franchi (56,5 euro).