Prezzi alle stelle, tariffe ritoccate ma anche motivazioni chiare da parte di chi gestisce gli stabilimenti: monta la protesta.
Sarà una estate particolare, che dalle proteste dei balneari, alle polemiche di chi prova ad acquistare un pacchetto per trascorrere le vacanze in Italia, si è infiammata già qualche mese prima dei giorni roventi che stanno aprendo la stagione calda.
L’estate 2022 sarà quella dei rincari, e inevitabilmente anche gli stabilimenti hanno fatto i conti con le bollette più alte e con prezzi che sono già saliti anche per chi decide di trascorrere weekend o settimane intere nei luoghi turistici. Fra il caro benzina, il boom di costi dell’energia elettrica, e anche dei prodotti venduti ai lidi, quei prezzi fermi da anni sono stati al centro di una serie di ritocchi inevitabili.
Scoppia quindi la bufera dopo le prime richieste, per una serie di tariffe che in giro per l’Italia sono state ritoccate fino al 10%, e in alcuni casi anche di qualche punto percentuale in più. Per i balneari, che in molti casi hanno provato a mantenere le tariffe sulla stessa base degli ultimi anni, l’aumento sembra inevitabile. Monta però la protesta per alcune richieste ritenute ingiustificate, in una estate che per molti non sarà di certo all’insegna del relax sotto l’ombrellone.
Altroconsumo, da sempre punto di riferimento per chi prova a risparmiare, traccia una sorta di mappa relativa agli stabilimenti. In sostanza nella calda estate preceduta dal caos per i balneari la crescita dei prezzi si aggira in media al 10% in più. Non è poco, soprattutto tenendo in considerazione che già dal 2019 si erano registrati piccoli salti in avanti nei listini.
Altroconsumo svela che a Palinuro si pagherà un 18% in più, mentre a Rimini il 14%, e poco meno ad Alassio e ad Alghero. Proprio Alassio sembra il luogo più costoso in Italia, e cresce la schiera di chi in molti luoghi chiede almeno la possibilità di trovare più spazio nelle spiagge libere per poter godere di un po’ di vacanze senza per forza affrontare vere e proprie stangate.
Monta quindi la protesta, anche sui social, ma arriva anche puntuale la risposta da parte di chi gestisce gli stabilimenti. In alcuni casi gli aumenti sembrano poco giustificati, ma la somma dei rincari pesa e non poco anche su chi li gestisce. Fra trasporti, elettricità e prodotti di ogni genere, tutti al centro di una serie di costanti e pesanti aumenti, diventa chiaro che anche per i balneari i costi siano cresciuti, con riflessi importanti sui listini e un dato di fatto chiaro. Anche godere di un po’ di relax sembra ormai un discorso per pochi, in una estate che si spera possa essere quella del ritorno alla normalità e ai numeri registrati prima della pandemia.