Esisterebbe un documento che certifica l’impegno Usa a sostenere la riconquista armata della Crimea. “Conflitto inevitabile”
La guerra tra Russia e Ucraina sarebbe stata studiata a tavolino? Qual’è il vero ruolo degli Stati Uniti nel conflitto? Esisterebbe un accordo tra Kiev e l’America? Il generale Fabio Mini ha pochi dubbi: il conflitto per Russia e Ucraina era destinato a deflagrare e sarebbe molto probabilmente iniziato anche se Mosca non avesse mandato uomini e mezzi sul territorio di Kiev il 24 febbraio.
Secondo il generale i venti di guerra già spiravano da un accordo, ignoto ai più, ma non agli esperti e chiamato U.S. Ukraine Charter on Strategic Partnership. Come ha scritto Mini sul Fatto Quotidiano, l’accordo bilaterale era stato siglato nel 2008 e aggiornato a settembre del 2021. Con questo accordo Washington e Kiev hanno oltrepassato la linea rossa che la Russia aveva tracciato tra minaccia e minaccia esistenziale. Leggendo il documento, che è stato pubblicato il 10 dicembre 2021, appare piuttosto chiaro (a partire dal punto 4) che i contraenti si impegnano a ” sottolineare l’impegno incrollabile per la sovranità l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini, internazionalmente riconosciuti, compresa la Crimea. Ed estendendosi alle sue acque territoriali di fronte all’aggressione russa in corso, traccia la pace e la stabilità regionale e Mina l’ordine globale.
I toni verso Mosca erano durissimi diversi mesi prima dell’attacco russo. il Trattato parlava già di un’aggressione in corso ed impegna gli Stati Uniti ad agire al fianco dell’ Ucraina contro i nemici. C’è poi un passaggio fondamentale nella sezione II che si intitola sicurezza e contrasto all’aggressione russa. I toni sono molto pesanti: “Gli Stati Uniti e l’Ucraina intendono continuare una serie di misure sostanziali per prevenire l’aggressione esterna diretta e ibrida contro l’Ucraina e ritenere la Russia responsabile di aggressioni e violazioni del diritto internazionale compresi il sequestro del tentativo di annessione della Crimea e il conflitto armato guidato dalla Russia in alcune parti delle regioni ucraine di Donetsk e Luhhansk, nonché il suo continuo comportamento maligno”.
Il documento continua: “Gli Stati Uniti intendono sostenere gli sforzi dell’Ucraina per contrastare l’aggressione armata le interruzioni economiche ed energetiche e le attività informatiche dannose da parte della Russia anche mantenendo sanzioni contro o correlate alla Russia e applicando altre misure pertinenti fino al ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti”.
Si tratta di un documento difensivo o di un accordo antecedente all’attacco Russo in Ucraina e che poteva rappresentare una minaccia verso Mosca? Fabio Mini, che di accordi di questo genere è abituato ad interpretarli non ha dubbi: “Ci sono tutti i paletti che vengono posti da Usa e Ucraina nei confronti della Russia – dichiara a La Verità – e sembra che questo testo sia stato dettato da un azoviano. Appaiono frasi che gli americani non mettono mai nei trattati in documenti di questo tipo. Non si pongono paletti infiniti, limiti che non possono essere più negoziabili. Invece qui si dice che non verrà mai riconosciuta la Crimea e si parla esplicitamente di ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Poi c’è un pesante riferimento all’ aggressione russa da un punto di vista negazionale. Già in questa carta del 2021 le posizioni sono rigidissime“.
Mini continua:” Se anche la Russia non avesse mandato i carri armati, in quell’accordo si parla esplicitamente della piattaforma Crimea, che era stata approvata ad agosto dal consiglio di sicurezza dell’Ucraina che è presieduto da un ultranazionalista. In quella piattaforma erano predisposte tutte le misure per riprendersi la Crimea e infatti anche prima dell’invasione russa erano già stati schierati a nord della Crimea un terzo delle Forze Armate ucraine. Inoltre tra il 21 e il 23 febbraio in bombardamenti ucraini sul Donbass sono aumentati pesantemente”.