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Violentò e uccise una bimba di sei anni: i compagni di cella gliela fanno pagare

Published by
Paolo Colantoni

In carcere per avere ucciso una bambina, è stato aggredito nella sua cella: l’aggressore è diventato l’eroe dell’istituto

La legge non scritta del carcere colpisce ancora. Come spesso accade, chi si macchia di delitti efferati nei confronti di donne o bambini, è destinato a vivere con preoccupazione all’interno delle quattro mura carcerarie. E così uno “spietato” pedofilo e assassino di bambini, che ha violentato e ucciso un’innocente bimba di sei anni, è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato brutalmente aggredito da un compagno di cella.

Aaron Campbell e la piccola Alesha, uccisa a sei anni – Facebook –

Si tratta di Aaron Campbell, un ragazzo di 20 anni, aggredito mercoledì all’interno della sua cella nell’istituto per giovani criminali di Polmont, vicino a Falkirk, in Scozia. Secondo quanto riferito, il criminale era un bersaglio immediato dopo essere stato mandato nel famigerato istituto per aver strappato senza pietà la piccola Alesha MacPhail dal suo letto nel luglio 2018. Un assassinio brutale ed efferato: Campbell lasciò il corpo della piccola nel terreno di un hotel con oltre 117 ferite. Fu condannato a 27 anni dopo un processo di nove giorni presso l’Alta Corte di Glasgow nel febbraio 2019 – ridotti a 24 in appello.

In carcere Campbell è  isolato, non abbandona per paura la sua cella. Ma stavolta un errore delle guardie carcerarie, che hanno lasciato per qualche secondo aperte le sbarre, è stato decisivo. Il suo aggressore, acclamato dagli altri detenuti come un eroe, è riuscito ad entrare ed ha massacrato di botte Campbell. Calci, pugni aripetizione, che hanno costretto il ragazzo al ricovero in ospedale. La sua situazione è critica. La notizia è stata commentata dal bisnonno di Alesha, George Lochrane, 79 anni: “Spero che stia soffrendo. Spero che stia soffrendo. L’unica cosa che mi dispiace è che non ho potuto farlo io stesso”.

Una fonte carceraria ha riferito al Sun che “tutti” nel carcere sono “felici” e che il personale “ha fatto commenti sornioni sul fatto che se l’è meritato”. Hanno detto che l’aggressore ha spinto Campbell sul letto e “è riuscito a sferrare un bel po’ di colpi”. La fonte ha aggiunto: “Di solito viene tenuto lontano da tutti qui, perché tutti vogliono impiccarlo. Lo ucciderebbero se potessero, per quello che ha fatto a quella ragazzina”. Ma c’è stata una breve occasione per colpirlo e il ragazzo l’ha colta. Potrebbe essere accusato di aggressione grave, ma lui non se ne preoccupa, dice che ne è valsa la pena”.

 

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Paolo Colantoni