Quanto costa andare convivere? Gli esperti vi fanno i conti in tasca…

Rappresenta un’altra fase del rapporto che costringe a valutazioni economiche: quanto arriviamo a spendere per vivere la coppia sotto allo stesso tetto? 

La convivenza e le spese da sostenere. Calcolatrice in mano per capire quanto ci costa vivere insieme, e stabilmente, con un’altra persona. Un nuovo inizio della nostra vita che comporta grande entusiasmo, ma anche tutta una serie di valutazioni economiche, oltre che sentimentali.

convivenza
La convivenza rappresenta una fase “diversa” della coppia che costringe a delle valutazioni economiche (Pixabay)

Considerazioni mai affrontate nella “fase” precedente del rapporto. La prima spesa, naturalmente, è quella relativa alla casa. La tendenza generale, in Italia, predilige se possibile l’acquisto di un immobile rispetto all’affitto. Il peso dell’investimento è ingente e per questo è fondamentale non dimenticare di tutelarsi attraverso una polizza mutuo per mettersi al riparo dagli imprevisti. Le stime sono complicate da fare, però dovrebbero assestarsi attorno a una cifra di circa 70-100mila euro. Condiziona il costo, scontato sottolinearlo, la metratura dell’appartamento (in Italia siamo tra i 200 euro e i 700 euro per metro quadrato) e anche la città di residenza. Al conto vanno aggiunti gli oneri burocratici, destinati al notaio o per versare l’imposta catastale.

Le agevolazioni dello Stato

 convivenza
I calcoli della convivenza riguardano la casa, l’arredamento, le bollette, le spese per i pasti e tanti altri fattori (Pixabay)

Il Governo ha previsto una serie di agevolazioni come per esempio il Superbonus 110%, indirizzato alla realizzazione di interventi per l’efficienza energetica e alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Avanti con le spese: secondo gli interior designer ci vogliono dai 4mila ai 15mila euro per l’arredamento dell’immobile (per 3 stanze). Il preventivo è simbolico vista la differenza che possono fare mobili acquistati a basso costo o altri realizzati su misura da artigiani. Lo Stato, attraverso il Bonus Mobili, dà una mano mettendo a disposizione una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ comprati per arredare una casa che è oggetto di ristrutturazione. Alle cifre già elencate ovviamente bisogna aggiungere le bollette, i vari abbonamenti (tra cui quello indispensabile della linea Wi-Fi) e i costi della spesa settimanale.

 

Gestione cookie