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Una bomba esplode su Amazon: “Trucca le ricerche e schiaccia i concorrenti”

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Paolo Colantoni

Un’inchiesta destinata a far scalpore. Secondo un’inchiesta la multinazionale modificherebbe le ricerche per favorire i propri marchi

Una vera e propria bomba destinata a deflagrare e a mettere in cattiva luce Amazon e il lavoro del gruppo di Bezos. Secondo una serie di documenti riservati e divulgati da Data Journalism, Amazon sarebbe al centro di una serie di indagini che hanno certificato un modus operandi destinato a far discutere.

Amazon al centro di un’inchiesta – Ansa –

L’inchiesta si basa sulla testimonianza di un ex manager del gruppo, e su una lunga serie di documenti riservati: leggendo i dati, emerge il sistema portato avanti dalla multinazionale che, manipolerebbe clandestinamente i risultati di ricerca sulla sua piattaforma per favorire i propri prodotti, penalizzando così la concorrenza. Sotto i riflettori anche la modalità con cui Amazon copierebbe i prodotti più in voga dei suoi stessi clienti e li vende con il proprio marchio. Un sistema che garantirebbe alla multinazionale la leadership assoluta e guadagni continui.

Tutto nasce da una denuncia di The Markup, che negli ultimi mesi ha raccolto centinaia di testimonianze di imprenditori che hanno vissuto esperienze negative con il gruppo Amazon.Da un’indagine di The Markup è emerso che Amazon posiziona i prodotti dei suoi marchi e quelli esclusivi del sito davanti a quelli dei concorrenti, anche di quelli con valutazioni più alte da parte dei clienti e con maggiori vendite, a giudicare dal volume delle recensioni. Abbiamo scoperto che, partendo dal presupposto che un determinato prodotto sia un marchio o un’esclusiva Amazon,  in sette casi su dieci è possibile prevedere se Amazon lo posizionerà al primo posto nei risultati di ricerca. Questi annunci non sono visibilmente contrassegnati come “sponsorizzati” e fanno parte di una griglia che Amazon identifica come “risultati di ricerca” nel codice sorgente del sito. (Abbiamo analizzato solo i prodotti presenti in quella griglia, ignorando i moduli strettamente pubblicitari)”.

“I marchi Amazon sono favoriti”

L’indagine di The Markup si basa sulla testimonianza di diversi imprenditori:Robert Gomez ha impiegato circa cinque mesi per portare il suo macinacaffè Kaffe tra i primi tre risultati di ricerca per “macinacaffè” su Amazon.com. Gomez, fondatore della startup di beni di consumo 4Q Brands con sede ad Atlanta, ha dichiarato di aver perfezionato in modo ossessivo le sue foto e la sua descrizione, di aver accumulato recensioni di clienti soddisfatti e di aver pagato ad Amazon 40.000 dollari al mese di pubblicità per incrementare le vendite, uno degli elementi che Amazon indica ai venditori per aumentare il posizionamento nelle ricerche. Poi Amazon ha introdotto un concorrente del marchio Amazon Basics e un altro di un marchio che vende esclusivamente su Amazon, DR Mills. Si sono posizionati subito bene”, ha detto Gomez, apparendo subito tra i primi tre risultati per le ricerche di “macinacaffè”. Il motivo è chiaro: “Il loro posizionamento di ricerca è alto perché sono un marchio Amazon”.

Tutto sarebbe stato confermato anche da un ex dirigente di Amazon. Una sorta di “pentito” che avrebbe confidato il modo in cui venivano gestite queste situazioni. JT Meng, ex brand manager di Amazon, ha riferito che l’azienda era solita assegnare ai suoi prodotti di fabbrica una posizione privilegiata.

 

 

 

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Paolo Colantoni