Il tecnico fa il punto della situazione e dice le cose in maniera chiara: “Non possiamo presentarci con l’obiettivo Champions”
Da squadra sorpresa o modello, fate voi, a flop vero e proprio. Una stagione in chiaro-scuro, altro che nerazzurro come erano stati abituati i tifosi dell’Atalanta. Ma il tecnico Gian Piero Gasperini è lì, pronto a ripartire nel migliore dei modi, anche se vorrebbe che dietro di lui ci fosse qualcosa di concreto. E da come parla, sembra proprio che, allo stato attuale, non ci sia del tutto. “La chiarezza è fondamentale. Non possiamo presentarci con l’obiettivo Champions“, dice l’allenatore della formazione bergamasca. Il tecnico che ha creato a immagine e somiglianza una squadra che in queste stagioni ha impressionato per costanza e forza, tranne quest’anno. Un momento di rilassamento dopo anni di corsa a testa bassa è consentito, bisogna vedere se il tecnico è disposto ad aspettare la società.
Il passato non si dimentica anzi deve rappresentare la rampa di lancio per il futuro. E questo Gasperini lo sa bene e infatti prova a rilanciarlo e ribadirlo: “Quello che è successo è stato straordinario, ma se fosse facile non lo sarebbe più. Non lo ripeti facilmente, sennò sarebbe una cosa normale. È il primo punto che bisogna mettere in chiaro. Poi, dopo, via tutto il resto“. Il tecnico dell’Atalanta ha parlato oggi a Bergamo nell’ambito dell’evento “Tennis Vip“, una manifestazione di beneficienza organizzata dalla società.
“C’erano notizie di dimissioni, circolavano – ha premesso Gasperini -. Nessuno ha parlato con me eppure è uscita questa notizia. Se ho da dire qualcosa non mi sono mai tirato indietro. Non do le dimissioni oggi. Questa è una scelta che farà la società, in base a tante valutazioni. Io vedo tre strade. Una è quella di cercare un potenziamento più limitato possibile, con qualche top giocatore che possa alzare nell’immediato il valore della squadra. Oppure si punta a un ringiovanimento della rosa che è arrivata tutta insieme un po’ più in là….“.
Gasperini, nonostante tutto, prova a pensare al futuro anche di qualche giocatore che potrebbe valorizzare: “Se penso a chi devo valorizzare ci sono Scalvini, Koopmeiners, per età. Questi sono i profili che portano alle famose plusvalenze importanti per l’Atalanta. L’altra strada è fare poco o niente, stare lì e dire ‘vabbé andiamo avanti’. Su queste tre filosofie dovranno essere prese delle decisioni. Non riguardano prima di tutto l’allenatore: lui dice la sua, ci sono due direttori sportivi, c’è una società importante, il presidente, l’amministratore delegato… Al di là di quel che vuoi fare, devi vedere cosa puoi fare”. E su questo pochi dubbi.