Orari, modalità di voto, norme anti-Covid. Quello che è necessario conoscere sull’election day del 12 giugno 2022
Mancano pochi giorni all’election day del 12 giugno. La tornata elettorale amministrativa chiamerà al voto quasi 9 milioni di elettori e interesserà circa mille Comuni in tutta Italia, da Nord a Sud. L’attenzione della politica sarà concentrata sui risultati che arriveranno dai 26 capoluoghi di Provincia: Alessandria, Asti, Barletta, Belluno, Catanzaro, Como, Cuneo, Frosinone, Genova, Gorizia, L’Aquila, La Spezia, Lodi, Lucca, Messina, Monza, Oristano, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Verona e Viterbo. Quattro di questi sono anche capoluoghi di Regione: Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo.
Nei Comuni fino a 15.000 abitanti si può tracciare un segno sul nominativo del candidato sindaco o sul contrassegno della lista a lui collegata o su entrambi: in ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Nei Comuni con più di 15.000 abitanti si può tracciare un solo segno sul rettangolo di un candidato sindaco, senza segnare alcun contrassegno di lista. In questo caso il voto viene attribuito solo al candidato. Si può poi tracciare un segno solo su una delle liste o tracciare due segni, uno sul nominativo del candidato sindaco e una su quello delle liste a lui collegate: in entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sia alla lista. Infine si può esprimere un voto disgiunto, tracciando un segno sul nominativo del candidato e un altro su una delle liste non collegate: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco sia alla lista. È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiungerà al primo turno la soglia del 50% più uno dei voti si tornerà a votare domenica 26 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.
Occhi puntati anche sui referendum sulla giustizia. Saranno cinque le schede (contrassegnate dai colori rosso, arancione, giallo, grigio e verde) che saranno consegnate agli elettori. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, saranno oltre 51 milioni gli elettori chiamati ad esprimere le loro preferenze. Decisivo il quorum. La Costituzione prevede, infatti, che per essere considerati validi i referendum abrogativi devono vedere la partecipazione al voto di almeno la metà più uno degli aventi diritto. I seggi rimarranno aperti nella sola giornata di domenica, dalle 7 alle 23; lo spoglio partirà dai referendum, per poi passare, dalle 14 di lunedì 13 alle schede per le comunali e le eventuali elezioni circoscrizionali. Per votare i cittadini, dovranno recarsi ai seggi con la scheda elettorale e un documento di identità.
I ministri dell’Interno e della Salute, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, hanno firmato un protocollo che prevede, anche per questa tornata elettorale, delle procedure anti-Covid19. Il provvedimento detta precise indicazioni per l’allestimento dei seggi e le operazioni di voto. Per quanto riguarda l’accesso dei votanti, si legge nel documento, “è rimesso alla responsabilità di ciascun elettore il rispetto di alcune regole basilari di prevenzione, come evitare di uscire di casa e recarsi al seggio in caso di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C. Per accedere ai seggi elettorali è obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all’accesso al seggio (ad esempio i rappresentanti di lista). Al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani con gel idroalcolico, messo a disposizione in prossimità della porta. Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà ad igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio”.
Il protocollo dispone norme anche per presidenti e scrutatori. “I componenti dei seggi, durante la permanenza nel seggio”, si legge nel testo firmato da Lamorgese e Speranza, “devono indossare la mascherina chirurgica, dispositivo che deve essere sostituito ogni 4-6 ore e comunque ogni volta risulti inumidito o sporco o renda difficoltosa la respirazione; essi devono, comunque, mantenere sempre la distanza di almeno un metro dagli altri componenti e procedere ad una frequente e accurata igiene delle mani. L’uso dei guanti è consigliato solo per le operazioni di spoglio delle schede, mentre non appare necessario durante la gestione delle altre fasi del procedimento”.