Si può evitare il contagio del vaiolo delle scimmie? Esistono dei comportamenti che è meglio evitare e che possono rappresentare un rischio
I casi di vaiolo delle scimmie continuano a crescere in Italia e in Europa. Dal 13 maggio al 2 giugno sono 780 i casi di vaiolo delle scimmie confermati in laboratorio in 27 Paesi dove la malattia non è endemica. Lo rende noto in un bollettino l’Oms spiegando che il rischio a livello globale viene definito come “moderato”.
Restano ancora alti i dubbi sulla trasmissione del virus. “Non si può definire ancora strettamente come una malattia a trasmissione sessuale”, spiega Andrea Antinori, direttore dell’Unita Immunodeficienze virali dello Spallanzani. “Il contagio avviene attraverso contatti stretti, come i rapporti sessuali che però non sono gli unici contatti stretti possibili. Eviterei quindi di identificare questa malattia come una malattia a trasmissione sessuale al momento, e soprattutto di identificare la popolazione di uomini che fanno sesso con uomini come portatori di questa malattia”.
Lo stesso concetto espresso ai nostri microfoni da Massimo Ciccozzi, direttore dell’unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma: “La trasmissione a livello sessuale? Certo. Si trasmette anche per fluidi biologici. Quindi da uomo a uomo si può trasmettere attraverso i rapporti sessuali, ma è molto più facile che tutto ciò avvenga attraverso le pustole, le vesciche che si rompono. C’è bisogno di un contatto di fluidi biologici”. Al momento, come riportato dal quotidiano il Giorno, si pensa che l’infezione avvenga prevalentemente attraverso scambio di saliva e di secrezioni corporee. Il virus penetra nell’organismo attraverso fessurazioni della mucosa (piaghe, ulcere della bocca, ragadi anali) e raggiunge i linfonodi, dove si moltiplica, producendo un lieve rigonfiamento delle ghiandole, febbre e dolori muscolari.
Bisogna prestare quindi grande attenzione a determinati comportamenti. Gli esperti non esclusono che il virus delle scimmie possa trasmettersi tra familiari, come avviene per esempio nell’epatite C. Ad esempio attraverso lo scambio di effetti personali, come un pettine o uno spazzolino da denti infetto.