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Politica

Il viaggio di Salvini in Russia? Parla il consulente vicino al leader leghista

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Francesco Gnagni

Sulle polemiche per il viaggio a Mosca, e i sondaggi che registrano una Lega in difficoltà, parla il consulente del leader leghista, che prova a sgombrare il campo da ogni accusa nei suoi confronti e non solo. 

Il segretario della Lega Matteo Salvini (Ansa)

Intervistato dal quotidiano Libero Alessandro Amadori, definito dal suo entourage lo “psicopolitologo”, cerca di fare luce sulle ombre che hanno affiancato il partito leghista nelle ultime settimane, a partire dalle polemiche sorte dalla volontà di Salvini di recarsi al Cremlino per incontrare il presidente russo Vladimir Putin.

Proprio il suo nome, di Amadori, insieme all’altro consulente di Salvini Antonio Capuano, è comparso più volte sui giornali in queste settimane. Lui spiega di avere conosciuto Salvini già nel lontano 2012, durante un programma televisivo, e da allora è iniziata una collaborazione su un progetto di riposizionamento del Carroccio. O meglio, di un partito che allora era sotto il 4 per cento, e che per alcuni mesi è stato fortemente il primo soggetto politico in Italia, oggi scavalcato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

Salvini in Russia? “Non capisco perché si metta in croce”

L’idea era quella di fare della Lega non la paladina di un territorio contro un altro, ma dei territori in senso generale, contro una società globale che va nella direzione dell’annullamento di ogni identità e tradizione per favorire una omologazione galoppante e conformistica, quella dei non-luoghi e della società liquida. Un’idea che ha funzionato, trasformando la Lega in un partito nazionale e non più territoriale. 

E che ha portato Amadori prima all’ingresso come consulente per la vicepresidenza del Consiglio, con il mandato di occuparsi di Africa, e poi nel “brain trust” di cui si sta discutendo in questi giorni. “Un gruppo di consulenza, formato da personalità indipendenti, che ha lo scopo di arricchire e anche un po’ di indirizzare nel senso buono del termine l’attività di un grande partito“, spiega Amadori.

Sulla vicenda Capuano, però, e il progettato viaggio in Russia, poi naufragato, che ha lasciato di stucco anche le più alte cariche della Lega che non ne sapevano nulla, il consulente invita Salvini a condividere maggiormente “i massimi rappresentanti insieme a lui della Lega” per quanto riguarda scelte e idee come questa. Tuttavia, Amadori condivide il merito della scelta, ovvero la volontà di andare in Russia.

A me l’idea di una missione di Salvini in Russia, ben congegnata e ben coordinata, non dispiaceva affatto. Se mi avesse chiesto un parere gli avrei detto che poteva essere un’ottima idea”. Nonostante ciò, il Pd ha puntato fortemente il dito contro Salvini, quasi a volerlo processare in Europa. “Di questo sono molto sorpreso. È del tutto legittimo che un leader politico possa formulare delle iniziative politiche per conto proprio”, risponde.

Alessandro Amadori (Ansa)

“Non capisco perché si debba mettere in croce Salvini”, continua. “Va processato perché questo suo desiderio di pace corrisponde al sentimento della maggioranza assoluta degli italiani? Francamente lo trovo ingiusto”.

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Francesco Gnagni