Il dibattito non accenna a placarsi quando dopo due anni di misure restrittive, l’unica ancora in vigore riguarda i nostri bambini
In tutta Italia se capitate all’uscita delle scuole, anche in queste giornate roventi, vedrete bambini imbavagliati sotto il sole, mentre i genitori li aspettano freschi e a volto scoperto. Una fotografia deprimente, che ci rende ridicoli in tutto il mondo e farebbe accapponare la pelle anche all’OMS e all’Unicef.
Forse questa pandemia ci ha fatto capire, sbattendoci in faccia un’amara realtà, come nel nostro paese i bambini contano davvero poco, anzi pochissimo, nonostante gli allarmi demografici continui. Lo si è visto durante il lockdown, quando il governo spiegava le regole per uscire con gli animali senza dire alle famiglie come comportarsi con i propri figli.
Regole da sempre controverse
Sono state prese tante misure restrittive in questi mesi, ma mai una che tendesse a capire bene le esigenze dei bambini e dei ragazzi: prima tenuti segregati in casa da un lockdown reale poi da uno mascherato da una DAD più lunga del mondo, che sollevava le coscienze di chi doveva prendere le decisioni tenendo conto dell’evidente crisi strutturale della scuola senza spazi adeguati per riportare i ragazzi in classe, e ancora consigliarli di fare un vaccino approvato in tutta fretta per gli adulti figuriamoci per dei minorenni, fino all’utilizzo obbligatorio e senza soluzione di continuità delle mascherine nelle scuole, nonostante il rallentamento dei dati, la percentuale dei vaccinati (visto l’importanza che gli è stata data in fase di costrizione) e il libera tutti per qualsiasi altra forma di restrizione. I bambini no! I bambini a scuola fino all’ultimo giorno mascherati.
Misure illogiche per provvedimenti assurdi
Le conseguenze di cui nessuno parla
Le misure restrittive sin qui adottate, per il particolare equilibrio psicologico dei bambini, hanno prodotto importanti ripercussioni sul loro stato di salute fisica e mentale. Un’indagine dell’IRCCS Gaslini condotta su oltre 3.000 italiani con figli, ha evidenziato in oltre due terzi dei bambini l’insorgenza di problematiche comportamentali, quali aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia, con gravità correlata in maniera statisticamente significativa con il grado di malessere dei genitori. Il pensiero comune degli psicologi è: “Da due anni mettiamo i bambini di fronte a emozioni mascherate, questo può avere implicazioni sia a breve che a lungo termine sul riconoscimento delle espressioni e le emozioni associate”, ma chi dovrebbe pensare di risolvere certe cose, sembra non rendersene conto e il ministro Speranza non riesce a citare un solo dato scientifico sulla efficacia delle mascherine a scuola, né sui benefici maggiori dei rischi. D’altra parte, esiste uno studio scientifico spagnolo svolto in ambito scolastico che dimostra che l’utilizzo delle mascherine non può avere nessun effetto sul contenimento del virus Sars-CoV-2.
Lo studio dell’OMS
L’OMS indica 11 potenziali danni o svantaggi delle maschere: auto-contaminazioni, cefalee, difficoltà di respirazione, di comunicazione, lesioni cutanee, falso senso di sicurezza, ecc, ai quali va aggiunto un ulteriore rischio potenzialmente serio: nei soggetti con infezione, ma asintomatici, la barriera meccanica rappresentata dalla mascherina riduce e limita l’eliminazione di virus (o di altri germi) che si stanno moltiplicando nelle vie respiratorie e causa una continua ri-inalazione degli stessi. Si genera così un circolo vizioso che aumenta la carica virale cumulativa.
L’ultimo affronto di Draghi
E per chiudere il cerchio, c’è l’ultimo paradosso di questo paese sempre più nemico dei bambini, è quello del “nonno” Draghi in mezzo agli scolaretti della scuola media Dante Alighieri di Sommacampagna, vicino Verona, loro tutti imbavagliati, lui bello e sorridente a volto scoperto per le fotografie di rito. Perché continuare allora ad accanirsi sui bambini? Perché non concedere questo piccolo gesto simbolico di togliere la mascherina, eppure, come sempre sono i simboli, importantissimo per quello che esprime e porta con sé? Quando è certo che nessuno crede più che la mascherina a scuola abbia un valore sanitario.