Demografia, numeri e cause dietro la profezia di Elon Musk sull’Italia

Dopo la spaventosa profezia di Elon Musk, ci si comincia a interrogare anche a livello di opinione pubblica sul perché in Italia non si fanno più figli, e perché sarebbe invece fondamentale che la politica prenda seriamente in considerazione il problema, non soltanto per i suoi rischi economici ma anche umani e persino spirituali. 

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(Ansa)

Il visionario imprenditore di Tesla e Space X più volte si è espresso riguardo al problema dello spopolamento globale, spiegando che il suo caso di ricco e padre di otto figli e sostanzialmente quasi un unicum rispetto a gran parte delle persone che conosce. Così su Twitter, rispondendo a un commento del ricercatore di sicurezza informatica Andrea Stoppa che mostrava i drammatici dati del caso italiano, rispose affermando che “l’Italia non avrà più popolazione se questa tendenza continuerà”. 

L’Italia sta oggettivamente registrando i tassi di natalità più bassi al mondo e della sua stessa storia. Nel 2021 ha toccati livelli pari a poco più di un figlio per donna, il che fa presagire che con questa tendenza la popolazione italiana diminuirà del 20 per cento circa in mezzo secolo, in termini numerici 12 milioni di persone in meno e un macigno di sostenibilità economica in più.

Tutte le ragioni dietro l’inverno demografico in Italia

Le ragioni dietro questo pesante inverno demografico possono essere molte, considerato che la tendenza a un ribasso generalizzato riguarda tutto il mondo. Ma in Italia, in modo particolare, si parla di nascite in costante calo. Molte coppie sono riluttanti nel mettere al mondo figli a causa di motivazioni personali o di contesto, ma spesso riconducibili a cause economiche. Se i giovani oggi fanno infatti fatica in Italia a trovare un lavoro stabile e ben retribuito, la stessa difficoltà riguarda l’acquisto di una casa, lo sposarsi, il progettare un futuro, e quindi anche mettere al mondo dei figli.

Di recente un’indagine Moneyfarm ripresa dal Sole 24 ore ha messo in luce quelli che sarebbero i costi in Italia di mettere al mondo un figlio. Fino a 18 anni, quasi 140mila euro, più di 7mila euro per ogni anno di vita del pargolo. Se si pensa che lo stipendio medio in Italia si aggira sui 21mila euro annui, e che la retribuzione dei giovani è molto più bassa rispetto al resto della popolazione, la causa della denatalità è presto servita.

In media, un uomo tra 20 e 24 anni guadagna 11.456 euro lordi l’anno, le donne 8.036, spesso con contratti precari o di stage e tirocini vari. Tra i 25 e i 29 anni lo stipendio medio è di 16.968 euro, 13.414 le donne, mentre tra i 30 e i 34 anni si aggira intorno ai 21.159 euro, 15.981 per le le donne. Donne italiane che sono quelle che in Europa partoriscono più in là con gli anni, a 31 anni rispetto ai 28-29 del resto d’Europa.

Il costo per ogni nuova nascita e perché la politica deve cambiare rotta

Anche perché chi non ha una famiglia benestante che lo sostiene generalmente ci pensa molte volte prima di progettare un bambino. Prima della nascita si parla di una cifra da mettere in conto tra i 5.600 e i 19.300 euro. Tra gli  a 3 anni tra i 10mila e i 25mila euro, da 4 a 5 anni tra i 10mila e i 27mila euro, da 6 a 11 anni tra i 28mila e i 48mila euro, da 12 a 18 anni tra i 45mila e i 74mila euro. Una differenza di costi dovuta allo stile di vita, agli oggetti acquistati al tipo di abbigliamento o alle attività fatte seguire ai propri figli.

Se infatti in passato i figli erano una ricchezza, manodopera che si aggiungeva al lavoro nei campi, oggi sono un costo, cioè sinonimo di una povertà economica. Non certo però lo stesso dal punto di vista spirituale e personale, dove i figli non possono che essere il segno di una vita ricca, piena di amore e di condivisione, di speranza e pienezza, una vera e propria benedizione che dona senso alla propria esistenza. Sarebbe perciò bene che la politica e le istituzioni cominciassero a prendere in considerazione questi aspetti, che non riguardano la produttività industriale o i numeri del Prodotto interno lordo, ma il senso stesso del passaggio di ogni essere umano su questa terra, vale a dire la ricerca della felicità.

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