Se stai per iniziare un’attività e vuoi aprire una partita iva, c’è un periodo dell’anno in cui ti conviene farlo: si può risparmiare tanto
Si discute da tempo sulle agevolazioni (poche) e i costi (sempre in aumento) per chi apre una partita iva. Qual’è il momento migliore per aprirne una? Quali sono i regimi di utilizzare e le spese fisse alle quali si è soggetti? Analizzando i dati degli ultimi anni è facile rispondere a queste domande e provare a fare il punto della situazione sui milioni di italiani che si ritrovano nel cosiddetto regime forfettario.
Andiamo con ordine. E’ usanza ormai consolidata quella di aprire delle nuove partite iva i primi giorni dell’anno. Il motivo è semplice: si cerca di sfruttare un aspetto temporale conveniente: la possibilità di pagare le tasse in sede di dichiarazione dei redditi, che viene redatta nel giugno dell’anno successivo all’apertura. Per chi aderisce al regime forfettario c’è una motivazione in più: sfruttare l’intero potenziale della propria partita iva in termini di fatturato. Come anticipato infatti, per chi apre la propria partita iva in regime forfettario ad anno inoltrato i ricavi/compensi fatturabili devono essere ragguagliati su base annua.
Cerchiamo di spiegarci meglio: se si comincia la propria attività il 1° gennaio si avrà a disposizione tutto il fatturato annuo, se invece si comincia il 1° agosto, il limite massimo verrà diviso per 12 (i mesi di un anno) ed il tetto massimo di fatturato sarà più che dimezzato. Il contribuente quindi, avrà a disposizione solo 27.000€ circa fino a fine anno. Infatti, se durante l’anno supererà questa soglia, nell’anno successivo non potrà più aderire al regime forfettario.
Facciamo però un esempio pratico per calcolare precisamente come avviene il ragguaglio del limite di fatturato. Prendiamo il caso di un lavoratore che ha aperto la sua partita iva, iniziando la sua attività, il primo ottobre2019 ed entro il 31 dicembre ha percepito compensi per un importo pari a € 20.000. Il limite per mantenere il regime agevolato è di 65.000 € ma il contribuente avendo iniziato la sua attività il 1°ottobre ha a disposizione un limite di fatturato di gran lunga più basso, almeno per l’anno di apertura della sua partita iva. Si tratta di un calcolo matematico: € 65.000/365 x 92 = 16.383,57 € Basterà dividere il massimo fatturabile durante l’anno per 365 (i giorni dell’anno) e poi moltiplicare questo valore per il numero di giorni rimanenti dal momento di apertura della p. iva al 31 dicembre.
Quando si opera in regime forfettario altra cosa su cui porre l’attenzione che spesso si dimentica è che si tratta di un regime di cassa: il calcolo dell’imponibile sarà effettuato sulle fatture emesse ed incassate durante l’anno e non sulle fatture che sono state emesse ma non incassate. Facendo un esempio molto semplice, se un contribuente ha emesso fatture per 50.000 € durante l’anno ma effettivamente entro il 31/12 ha incassato fatture solo per € 30.000. Il suo fatturato da tenere in considerazione per il calcolo dell’imponibile sarà soltanto € 30.000.