Nelle ultime ore è arrivato il comunicato ufficiale da parte dell’azienda Dazn che ha comunicato il vertiginoso aumento dell’abbonamento a partire dalla prossima stagione. Anche il mondo della politica è sceso in campo ed ha voluto dire la sua in merito
Dazn contro tutti. Tutti contro Dazn. In realtà non si tratta affatto della prima volta che si verifica un episodio del genere. Negli ultimi anni l’azienda ha dato non pochi problemi agli utenti. In particolar modo per via della qualità che è stata giudicata da molti per nulla “idonea” per il servizio trasmesso. In molti, infatti, si lamentavano del fatto che non riuscivano a gustarsi una partita per intero, visto che il match veniva interrotto in più occasioni dalla “rotella” che si caricava.
Dopo altri vari fastidi, però, è arrivata l’ultima che ha fatto decisamente infuriare gli utenti. Nelle ultime ore, infatti, è arrivata la notizia che riguarda il vertiginoso aumento per la prossima stagione. Una vicenda che ha fatto andare su tutte le furie la maggior parte degli utenti che ha minacciato addirittura l’annullamento del proprio accordo con il servizio streaming. Nel frattempo sono arrivate anche le reazioni da parte del mondo della politica che ha voluto dire la sua in merito a questa notizia.
Dazn aumenta i prezzi, la politica non ci sta
Queste sono state le parole rilasciare dal capogruppo Lega in Commissione istruzione, cultura, sport alla Camera, Daniele Belotti: “Non siamo disposti ad accettare gli scandalosi aumenti del canone imposti da Dazn agli utenti per la prossima stagione di calcio. L’anno scorso aveva offerto gli abbonamenti a 19,99 euro al mese e ora li aumenta del 50 per cento portandoli a 29,99 euro che però diventano ben 39,99.
Non accettiamo che si speculi in questo modo sulla passione dei tifosi. Inaccettabile. Ora dopo una sola stagione si cambiano le carte in tavola obbligando gli abbonati a raddoppiare i costi. Se sarà confermata la loro presenteremo un esposto all’Agcom e all’Antitrust al fine di tutelare gli abbonati ingannati da condizioni contrattuali che dovevano essere pluriennali”.
