Assalto a Capitol Hill, il duro attacco della commissione a Trump

Sono passati ormai più di due anni, ma l’assalto a Capitol Hill continua a far discutere. E la commissione 6 gennaio attacca Trump durante una udienza show. Immediata la replica e la difesa dell’ex inquilino del Cremlino.

Non si ferma l’inchiesta americana sull’assalto a Capitol Hill durante il discorso di insediamento di Joe Biden. Come riferito dall’Adnkronos, la commissione 6 gennaio in un documento ha definito quanto successo “non un episodio spontaneo, ma un tentato colpo di Stato da parte di Donald Trump con l’obiettivo di ribaltare il risultato delle elezioni“.

Donald Trump
Donald Trump nel mirino della Commissione 6 gennaio: le dure accuse all’ex presidente americano © Ansa

A sostegno di questa tesi è stato diffuso nell’ultima udienza materiale video sull’assalto al Congresso e sull’aggressione ai poliziotti. In questi filmati erano presenti anche testimonianze dell’ex cerchia ristretta di Donald Trump.

Durante l’esposizione di questi risultati, il presidente della Commissione, Bennie Thompson ha sottolineato come “Trump ha guidato una cospirazione tentacolare e in più cercare di ribaltare il risultato delle elezioni“. Mentre la vicepresidente Cheney ha parlato di “un sofisticato piano diviso in sette parti”.

La difesa di Donald Trump

Donald Trump
Donald Trump replica alle accuse della Commissione 6 gennaio © Ansa

Come riferito dall’Adnkronos, i video mostrati dimostrerebbero come Trump fosse a conoscenza dell’infondatezza delle elezioni truccate. E a sostegno di questa tesi ci sarebbero anche le parole di William Barr, ex ministro della Giustizia, che davanti alla Commissione ha chiaramente detto che le dichiarazioni sui brogli elettorali sono false.

E sempre su questo argomento è intervenuta anche Ivanka Trump. La figlia dell’ex presidente ha confermato di avere molto rispetto per Barr e per la sua opinione riguardo alla falsità delle accuse sulle elezioni truccate: “Ho accettato le sue dichiarazioni“.

Naturalmente tutte queste accuse sono state immediatamente respinte da Donald Trump, con il suo portavoce che ha definito l’udienza “un circo”. Le elezioni sono sempre a novembre”. Mentre l’ex inquilino della Casa Bianca attraverso la piattaforma Truth ha ricordato come quanto successo il 6 gennaio 2021 “è il più grande movimento nella storia degli Stati Uniti e il mio obiettivo era quello di rendere di nuovo grande l’America“.

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