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Curiosità

Come riuscire a vivere sani e più a lungo: ecco il segreto della longevità

Published by
Mauro Simoncelli

Vivere a lungo e bene è il miglior augurio che possiamo fare a noi stessi. Adottando abitudini corrette possiamo rallentare l’invecchiamento.

Non fumare, seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica con regolarità e ridurre al minimo i consumi di bevande alcoliche; seguendo queste indicazioni, un cinquantenne in buona salute può tenere a distanza malattie cardiovascolaridiabete e cancro per almeno dieci anni.

Cosa fare per vivere più a lungo e meglio –

Ma le longevità non sono tutte uguali: c’è chi attraversa le fasi della vita con qualche ruga in più e senza dover fare i conti con medici e ospedali, e chi invece consuma gli ultimi anni della propria esistenza combattendo contro una longevità malata.

Lo studio americano

Nei prossimi 20 anni la popolazione sopra i 65 anni raddoppierà. Negli Stati Uniti, il 90% degli over 65 soffre di una malattia degenerativa cronica e il 70% degli americani ha più di una patologia.  La spesa sanitaria negli Usa è sempre più alta, ora raggiunge il 20% del Pil, per questo prolungare la sopravvivenza sana diventa l’unica scelta sostenibile, questo il risultato di uno studio del Diabetes Research Institute dell’Università di Miami che spiega bene quale sia la vera emergenza dei prossimi decenni. Studi specifici a livello globale hanno indicato che un aumento della longevità sana di 1 o 10 anni produrrebbe una potenziale riduzione della spesa sanitaria rispettivamente di 38 trilioni di dollari e di 367 trilioni di dollari!

Possiamo provare a governare la nostra longevità

“Una volta si credeva che il patrimonio genetico determinasse l’aspettativa di vita. Oggi invece si pensa che forse contribuisca al 15%, mentre l’85% è deciso da fattori ambientali epigenetici. Questo bagaglio di conoscenza e la consapevolezza che ne deriva ci dà un grande potere. Con abitudini corrette possiamo governare le nostre vite. Si può rallentare l’orologio dell’invecchiamento mangiando in un certo modo, facendo attività fisica e tenendo sotto controllo lo stress”, questo il parere Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute, interrogato sull’argomento.

Gli alleati della prevenzione

“Si è visto da numerosi studi che molecole come la vitamina D, gli Omega 3, i polifenoli e gli attivatori delle sirtuine, cioè le molecole della longevità, sono ottimi alleati della prevenzione”, continua Ricordi profondamente convinto anche dell’importanza dell’azione antinfiammatoria dei polifenoli, “Sono sostanze conosciute che, usate come supporto in malattie complesse come ictus e Alzheimer, ma anche nel diabete, rappresentano un grande aiuto. Chi soffre di una di queste patologie ha carenze di fattori protettivi: nei bambini ad esempio, il diabete 1 si manifesta in forma più severa quando i livelli vitamina D sono molto bassi”.

 

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Mauro Simoncelli