Stretta delle banche sul Superbonus. Le nuove misure degli istituti mettono migliaia di imprese a rischio.
Scatta l’allarme per il Superbonus. Dopo l’annuncio dei fondi finiti, è uscita la notizia che molte banche hanno deciso di stringere le maglie sui crediti per le troppe richieste che sono arrivate negli ultimi mesi.
Per esempio, come riportato dal Corriere della Sera, nella missiva di Intesa San Paolo è sottolineato che “la norma di legge impone, per tutti gli operatori del mercato, un vincolo di compensazione che prevede ogni anno i crediti fiscali come quelli edilizi non possano eccedere il livello di imposte e contributi versanti dalla banca e che appunto possono essere oggetto di compensazione“.
“Per questo motivo – si legge ancora nella lettera – non siamo in grado di procedere con la sottoscrizione del contratto di cessione del credito“. Un problema che anche altri istituti hanno segnalato e sicuramente la situazione non è assolutamente semplice per le imprese.
Migliaia di imprese a rischio
Le difficoltà con il Superbonus mette a forte rischio il futuro di diverse imprese. Sarebbero, secondo i numeri di Cna, circa 33mila le aziende artigiane che potrebbero fallire proprio per il blocco della cessione dei crediti, con la perdita di 150mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni.
“Oltre 60mila imprese artigiane – ha spiegato la Confederazione in un report – si trovano con il cassetto fiscale pieno di crediti, ma senza liquidità e con impatti gravissimi. Il 48,6% del campione parla di rischio fallimento mentre il 68,4% prospetta il blocco dei cantieri attivati“.
Un quadro non sicuramente semplice in una situazione economica molto complicata. Per questo motivo non possiamo escludere un intervento da parte del Governo per sbloccare definitivamente il Superbonus. Al momento sono migliaia le richieste bloccate proprio per la stretta decise dalle banche.
Non è ancora chiaro se in futuro si sbloccherà oppure si continuerà su una strada che, come in precedenza, potrebbe portare al fallimento di migliaia di imprese oltre che la perdita di molti posti di lavoro.
