Una sparatoria in un palazzo a Firenze è avvenuta in questa domenica 12 giugno. Due le persone ferite. Indagini per ricostruire meglio l’accaduto.
Attimi di paura in un palazzo a Firenze in questa domenica di giugno. Due persone, ancora per motivi da accertare, hanno dato vita ad uno scontro a fuoco molto probabilmente al culmine di una lite. Entrambi, dalle prime informazioni, sono rimasti feriti e trasportati in ospedale. Uno dei due, almeno da quanto scritto da La Repubblica, è in prognosi riservata.
Sul posto sono arrivati subito i carabinieri per provare a ricostruire meglio quanto successo e capire il motivo di questa sparatoria. Dalle informazioni rese note, i due non erano sconosciuti dagli inquirenti e, in particolare, il più anziano dei due si trovava agli arresti domiciliari.
L’ipotesi più probabile, quindi, sembra essere quella di un regolamento di conti, ma da parte degli inquirenti si preferisce mantenere il massimo riserbo almeno fino a quando non si hanno delle prove certe.
Ci sono diverse anche testimonianze su quanto successo questa domenica a Firenze. “Stavo riposando – ha detto una residente a La Repubblica – ho sentito dei rumori che mi hanno svegliato e che potevano essere degli spari“. E un altro ha aggiunto: “Sono stato almeno quattro o cinque colpi“.
Mentre un altro ancora ha sottolineato: “Stavo dormendo perché avevo fatto turno di notte al lavoro e ho sentito gli spari. Pazzesco svegliarsi così. L’unica cosa che so è che queste due persone hanno litigato ed hanno tirato fuori una pistola. Sono ancora sotto shock“.
Tutte persone che sono state ascoltate dagli inquirenti per provare ad accertare meglio quanto successo e capire il motivo di questa sparatoria. I punti da chiarire sono diversi e da parte degli investigatori, almeno fino a questo momento, si preferisce mantenere il massimo riserbo.
Le indagini proseguono e le dichiarazioni delle due persone coinvolte in questa sparatoria potrebbero dare delle risposte importante ai carabinieri sul perché di questo scontro a fuoco in un palazzo.