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Cronaca

Palermo, sul caos seggi indaga la Procura: le ultime

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Francesco Spagnolo

A Palermo la Procura sta indagando sul caos seggi. Sono diverse le persone segnalate dopo le sezioni chiuse. Ecco le ultime.

Il caos seggi di Palermo non sembra essere terminato qui. La Procura, infatti, vuole vederci chiaro sulle motivazioni che hanno portato a presidenti e scrutatori di non presentarsi ai seggi e per questo motivo si stanno facendo tutti gli approfondimenti per accertare la legittimità o meno delle rinunce agli incarichi.

Caos seggi a Palermo: la Procura indaga: ecco le ultime notizie © Ansa

Secondo quanto riferito da TgCom24, sono 200 le persone che sono state segnalate alla Procura e su di loro si stanno effettuando tutti gli approfondimenti del caso. Rinunce che, come abbiamo visto, non hanno resto per nulla semplice le modalità di voto nel capoluogo siciliano.

La situazione, come confermato anche dal Viminale è ritornata alla normalità solamente intorno alle 13 tanto che lo stesso ministero dell’Interno ha autorizzato la possibilità di votare anche oltre le 23 per chi si trovava nel seggio. Fortunatamente tutto alla fine si è svolto in maniera regolare e anche gli scrutini stanno procedendo spediti.

I motivi delle rinunce e le indagini

A Palermo si indaga per capire i motivi di queste rinunce © Ansa

Come detto in precedenza, non sono ancora chiari i motivi delle rinunce. Gli inquirenti stanno accertando se le giustificazioni sono legittime e se, soprattutto, siano state inviate in tempo, ma non arrivate al sistema informativo del Comune per l’attacco hacker registrato nei giorni scorsi.

Al vaglio degli inquirenti c’è la posizione 200 persone. Si tratta di presidente e scrutatori segnalate dalla Digos dopo il caos seggi registrato nella giornata di domenica proprio nel capoluogo di Palermo.

Una vicenda che ha fatto discutere anche molto la politica. In diversi hanno chiesto l’annullamento del voto oppure un prolungamento a lunedì 14 per consentire a tutti di esprimere la propria preferenza. Alla fine, però, il Viminale ha preferito non fare particolari cambiamenti, ma autorizzare a tutte le persone di votare anche dopo le 23 se ci si trovava al seggio. Fortunatamente la situazione è ritornata alla normalità intorno alle 13 e quindi il pomeriggio si è svolto in maniera regolare.

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Francesco Spagnolo