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Politica

Amministrative, la reazione di Letta: “Dobbiamo sconfiggere la destra”

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Francesco Gnagni

Per il segretario del Pd Enrico Letta il suo è “il primo partito d’Italia”, e la possibilità che ha di vincere alle prossime elezioni sarebbe solo “con vaste alleanze”. 

Il segretario del Partito democratico Enrico Letta commenta le amministrative (Ansa)

Lo ha affermato Letta in un’intervista rilasciata al Correre della Sera, in cui sostiene che gli elettori avrebbero premiato il sostegno dei democratici a Draghi e l’assenza di ambiguità sull’Ucraina. Per questo, dichiara al quotidiano di via Solferino, ora l’obiettivo dei democratici è quello di formare una nuova alleanza guidata da “un grande partito”. 

Il commento del segretario del Pd Enrico Letta

“La ricerca dell’unità non ha alternative, con questa legge elettorale maggioritaria e con il taglio dei parlamentari”, spiega Letta commentando all’indomani il voto delle amministrative, in attesa dei ballottaggi del 26 giugno.

Tuttavia, il punto di cui parla Letta trova criticità nel fatto che il preannunciato “campo largo” della sinistra si trova ad essere ancora molto diviso, senza contare il pesante calo di consensi del Movimento 5 stelle, ormai una certezza, che Letta punta di inglobare all’interno del suo contenitore.

Per il segretario dem però resta solo un obiettivo: battere la destra. “Questa destra la battiamo solo con le alleanze”, dice Letta, rivolgendosi principalmente “a Carlo Calenda che è stato eletto con il Pd più volte. C’è una destra competitiva e forte, vinciamo solo se uniti”. Un vero e proprio richiamo quello di Letta a un personaggio come Calenda, rappresentante di un centro liberale e riformista che evidentemente stenta a decollare.

Ma alla fine della tornata elettorale la guida del Pd si dice soddisfatto dei risultati ottenuti. “Giocavamo fuori casa, la volta scorsa solo 6 capoluoghi su 26 erano del centrosinistra”. Mentre l’affluenza sotto il 55 per cento resta “un campanello d’allarme grave”. “Se chi non ha partecipato si allontana è un problema serio”.

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Francesco Gnagni