Elezioni%2C+Cavalcata+trionfale+della+Meloni%2C+superiore+a+Salvini+in+tutti+i+comuni
notiziecom
/2022/06/14/elezioni-cavalcata-trionfale-meloni-superiore-salvini-tutti-comuni/amp/
Politica

Elezioni, Cavalcata trionfale della Meloni, superiore a Salvini in tutti i comuni

Published by
Daniele Magliocchetti

Mancano ancora i dati ufficiali e definitivi, ma Fratelli d’Italia si è confermato il primo partito del centrodestra. La Lega invece sprofonda.

Una cavalcata trionfale nel vero senso della parola. Dai sondaggi, ai prospetti, alle voci ai voti, quelli veri. Quelli che danno la certezza che Fratelli d’Italia è, insieme al Pd, il partito che ha più voti e ascendente, ma è soprattutto il partito di riferimento del centro-destra. Del nuovo centrodestra. Non più Berlusconi e quanto mai Salvini, sprofondato non solo nei sondaggi, ma anche coi voti, ma sempre di più Giorgia Meloni. E’ lei la Regina. Il nuovo davvero che avanza. Piace alla gente perché concreta, perché coerente e la “coerenza alla fine paga sempre“, un suo leitmotiv. E, giustamente, lei stessa, la Presidente, non si fa pregare e lo dice apertamente e chiaramente: “Siamo pronti a governare“. L’ha detto diverse volte Giorgia Meloni. Ma soprattutto anche a pesare di più quando ci sarà da ripartire gli incarichi al Nord, vedi le regionali in Lombardia dell’anno prossimo.

La Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (foto Ansa)

Alzare non solo la testa, ma anche la voce. Non che non l’abbia mai fatto, ma farlo in maniera diversa e ben sapendo che, stavolta, non ci saranno più altri leader che faranno i vaghi o i “maschi forti” che devono essere numeri uno e punti di riferimento in maniera scontata o quasi per ascendenza “divina“. Lei, Giorgia, adesso sa bene cosa fare e soprattutto come farla. L’aveva già fatto vedere a Milano, durante la convention di Fratelli dItalia dove lì il partito aveva fatto vedere al mondo e all’Italia quanto fosse cambiato e come si stesse evolvendo. “Non possiamo più essere considerati figli di un dio minore, soprattutto da chi alla prova dei fatti ha meno voti…” gongolano i vari Ignazio La Russa e Guido Crosetto, due che sanno bene come è nato Fratelli d’Italia e da dove parte.

Fratelli d’Italia conferma i successi, superiori a Lega e Forza Italia insieme

La leader di Fratelli d’Italia alla fine delle elezioni amministrative (foto Ansa)

La colonnina di mercurio del centrodestra indica chiaro che Fratelli d’Italia, come rimarca Meloni, oggi è “la forza traino” della coalizione. Primo partito. In tutti i comuni dove si votava, il partito della Meloni è primo senza discussione alcuna, sovrastando in alcuni casi il Pd, ma soprattutto la Lega e Forza Italia, due partiti che ha sempre fatto la voce grossa, ma che ora si dovranno mettere dietro e non solo ascoltare la Meloni, ma quasi assecondarla nelle scelte che farà da qui ai prossimi mesi perché quelle che ha fatto fino ad ora si sono rivelati vincenti. L’ex ministra parla già da leader di coalizione, centellina gli attacchi agli alleati – anche quando chiede a FI e Lega di “uscire dal governo”, premettendo che “non è un aut aut”.

Il sorpasso, insomma, è servito. “Stando alle proiezioni FdI cresce dappertutto e di questo non si può non tener conto…”, dice sibillino ma non troppo Luca Ciriani, capogruppo al Senato. Meloni non si nasconde più anzi non l’ha mai fatto. Guarda alle Politiche. “Siamo pronti a governare, ma non a ogni costo. Col centrodestra“. Ribadisce il suo no al cambio di legge elettorale: “Quanto accaduto dovrebbe definitivamente dissuadere chi ancora nel centrodestra continua a ragionare di proporzionale. Dobbiamo difendere un sano sistema maggioritario”. E insiste nella richiesta di un patto anti-inciucio in vista delle elezioni. Una cosa che piace molto ala gente. Un modo per cementare lo schema dell’alleanza, sia per convalidare la regola aurea del centrodestra: chi arriva primo è il candidato premier. “Le regole devono valere per tutti, ma a volte ho l’impressione che le cambino a seconda dei casi“. Certo manca ancora qualcosa per essere totalmente un’unica voce. A partire dalle regionali d’autunno in Sicilia, dove FdI vuole riconfermare il governatore uscente Nello Musumeci. Ma forzisti e leghisti no. Serve uno sforzo e un passo in avanti. Altrimenti il centrodestra rischia di sgretolarsi, anche se la Meloni è pronta ad andare da sola e potrebbe perfino aumentare i suoi voti se gli altri due partiti continuano a comportarsi come se fossero ancora loro a dettare legge. Ma non è e non sarà così.

Published by
Daniele Magliocchetti