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Italia, il ct Mancini frena l’entusiasmo: “All’età di Gnonto giocavo in A già da 2 anni…”

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Carlo Roscito

L’allenatore ha fatto il punto sui giovani della Nazionale che stasera in Nations League se la vedrà con la Germania.

Dichiarazioni che fanno riflettere e forse faranno discutere, quelle di Roberto Mancini. Il ct azzurro ha parlato ai microfoni di Rai Sport prima della partita di stasera contro la Germania in programma a Mönchengladbach.

Il ct Mancini ha parlato poco prima della partita contro la Germania (Ansa Foto)

L’allenatore sta provando a lanciare diversi ragazzi nel nuovo corso della Nazionale, i riflettori sono puntati soprattutto sulle prestazioni di Wilfried Gnonto, classe 2003 dello Zurigo, protagonista proprio a Bologna contro i tedeschi la settimana scorsa: “Quello che mi ha colpito di lui è che è giovane, ma fisicamente è molto forte e sa giocare, ha una logica nel giocare. Non è un ragazzino di 18 anni, è già in grado di giocare a calcio e questo è importante”.

Impossibile fare un paragone col passato, se non in senso negativo. Colpa di un calcio italiano che non ha il coraggio di lanciare calciatori in erba: Alla sua età erano già due anni che giocavo perché ho avuto la fortuna di trovare un allenatore come Burgnich. Decise di rischiare su di me, per questo non finirò mai di ringraziarlo. In quegli anni lì non era semplice far giocare un ragazzo, avevo 16 anni e mezzo quando mi mise in prima squadra. Qui ci sono ragazzi intelligenti, hanno qualità tecniche e possono creare veramente un gruppo importante per il futuro. Per avere una squadra vincente servono giocatori bravi e forti tecnicamente, ma è importante che abbiano anche altre qualità”.

Mancini: “Le porte della Nazionale sono aperte a tutti”

Roberto Mancini ha detto: “Le porte della Nazionale sono aperte a tutti” (Ansa Foto)

In Nations League l’Italia al momento comanda il proprio girone davanti a Germania, Inghilterra e Ungheria: “Dovremo cercare di fare la nostra partita come sempre, essere più offensivi quando attacchiamo, con più giocatori che vanno a chiudere l’azione. E poi essere più aggressivi riuscendo a pressare alti. Non sarà facile perché la Germania è una grandissima squadra”. Stasera il secondo round ravvicinato dopo l’1-1 ottenuto al Dall’Ara: “Non è semplice, dopo questa partita potremo tirare una riga e capire quello che abbiamo fatto di buono. Credo che fino ad oggi sono state tante cose, poi ce ne sono altre che possiamo migliorare”.

Il discorso verte sempre sui giovani da lanciare: “Arrivare in Nazionale senza aver fatto tanto nella propria carriera è un grande regalo. Adesso tocca a loro confermarsi e riuscire a venire ancora, sperando che giochino perché i ragazzi che sono con noi sono bravi sul serio, possono avere un grande futuro. Dipenderà molto da loro”. Nessuna preclusione sulle sue scelte come più volte dimostrato: “È una fortuna avere un allenatore che ti dà una possibilità. La maglia della Nazionale deve essere un traguardo, le porte sono aperte a tutti, penso che per un calciatore sia il massimo giocare per l’Italia”. 

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Carlo Roscito