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Esteri

Picchiato e seviziato da mamma e compagno, la tragica fine di un 15enne

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Cristiano

Picchiato, seviziato e frustato da parte di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lui ed invece lo ha condotto alla strada della morte provocandogli tanto dolore. La tragica fine di un 15enne

Polizia inglese (Ansa Foto)

Una terribile storia arriva direttamente da Huddersfield, in Inghilterra, dove la vittima è un ragazzino di 15 anni. Quest’ultimo è stato seviziato, picchiato e frustato da parte della persona che avrebbe dovuto amarlo, ovvero la madre. Invece la donna, insieme al suo amante, ha agito nel peggiore dei modi provocandogli una sofferenza (psicologica e fisica grave) fino ad arrivare alla morte.

Si chiamava Sebastian ed è stato ucciso da chi lo ha fatto nascere e dal suo partner. A quanto pare questi abusi sono andati per la lunga per settimane e che sono state raccontante in tribunale. La coppia è stata accusata di omicidio. I fatti risalgono all’agosto dello scorso anno. Il 15enne aveva rimediato complicazioni per fratture costali multiple che lo hanno portato alla morte.

Il piccolo si era trasferito nel Regno Unito da meno di un anno, visto che ha dovuto lasciare la sua Polonia e gli amici per iniziare una nuova vita. Insieme alla madre Agiieszka (35 anni) ed il compagno Andrzej (36). All’inizio sembrava tutto rose e fiori, che la mamma era contenta di avere con se il proprio bambino. Poi le cose sono notevolmente cambiate fino a quando non gli hanno dato delle punizioni che sono diventati degli abusi.

Huddersfield, Sebastian ucciso dalla mamma e compagno

Sebastian (screenshot video YouTube)

La dinamica dei fatti fa venire davvero i brividi visto che il ragazzino, secondo quanto riportato dall’emittente ‘Bbc‘, è stato picchiato con un’asse della rete del letto, frustato con una prolunga ed infilzato con un ago. Il motivo per cui veniva punito? Per qualsiasi cosa. Ogni gesto o qualcosa che diceva e pensava veniva malmenato. Non poteva andare in bagno la notte, far cadere né il cibo o oggetti per terra. Gli imputati respingono le accuse di “omicidio colposo“. Anzi, si difendono dicendo che si tratta di “punizioni ragionevoli”.

Non è finita qui visto che dall’aula sono arrivate indiscrezioni inquietanti nel giorno della sua morte. I servizi sanitari sono stati chiamati dopo due ore e mezza da quando era svenuto. L’uomo si sarebbe difeso dicendo ai sanitari di aver trovato il ragazzino nella vasca da bagno con la testa nell’acqua.

In questo modo ha voluto far capire che si era trattato di un incidente e che aveva anche cercato di rianimarlo. In realtà ha cercato di annegarlo. Ad ingannarli, però, sono state le immagini trasmesse dalle telecamere di sicurezza che la stessa madre ed il compagno avevano installato nella loro abitazione per controllare a distanza i movimenti del 15enne.

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