Cambio coraggioso da parte del ct Arnold, pronto a sostituire il titolare Ryan con il dodicesimo Redmayne. Le sue mosse hanno ricordato quelle di Grobbelaar e Dudek contro Roma e Milan.
Un balletto mondiale. L’Australia piega il Perù nello spareggio e si qualifica a Qatar 2022. Un successo ottenuto ai calci di rigore dopo una partita tiratissima chiusa sullo 0-0.
Decisivi i tiri dal dischetto, che hanno avuto un assoluto protagonista: Andrew Redmayne, numero 1 australiano. O meglio, numero 12: sì, perché ha avuto effetto la mossa a sorpresa del ct Arnold, quella di sostituire il titolare Ryan, portiere della Real Sociedad, con il suo vice che invece gioca nel campionato nazionale con il Sidney FC. Viene considerato uno specialista dei penalty, ha avuto ragione l’allenatore. Non gli è mancato il coraggio vista la scelta che ha fatto al minuto 120, un attimo prima che si battessero i rigori.
Redmayne ha fatto impazzire i peruviani con un balletto sulla linea di porta che ha ricordato i precedenti nelle finali di Champions League del 1984 e del 2005. Due volte il Liverpool, due volte squadre italiane che si sono arrese a un soffio dal trionfo. Nel primo caso, allo stadio Olimpico, era stato Grobbelaar a indirizzare la Coppa dei Campioni nella bacheca dei Reds ipnotizzando i rigoristi della Roma. Nel secondo, il rimontone di Istanbul, gli inglesi furono trascinati da Dudek contro il Milan. “Vedevo la paura nei loro occhi“, disse nelle interviste postpartita il polacco. Chissà se Redmayne avrà intravisto lo stesso timore nei peruviani. Gli errori di Advincula e di Varela hanno permesso all’Australia di volare ai Mondiali in Qatar e al portiere di casa di prendersi le copertine col suo balletto.