Le parole del Pontefice in unâintervista al gesuita padre Antonio Spadaro invitano a uscire âdalla logica buoni e cattiviâ, e svelano la sua speranza attuale rispetto al conflitto in Ucraina.Â
Quella di incontrare il patriarca Kirill a settembre. Bergoglio, in una conversazione con il direttore della rivista dei gesuiti La CiviltĂ Cattolica, padre Antonio Spadaro, si sofferma su un particolare che a primo impatto sembra piuttosto colorito, ma che in realtĂ cela una delle ragioni principali dietro il dramma che oggi migliaia di uomini e donne in Ucraina stanno vivendo, e che rischia di coinvolgere tutto il resto del Pianeta.
Si tratta del ânormale schema di Cappuccetto rossoâ da cui il Papa ha invitato severamente ad allontanarsi. Di cosa si tratta? Semplice. Dellâidea che âCappuccetto rosso era buona e il lupo era il cattivoâ. âQui non ci sono buoni e cattivi metafisici, in modo astratto. Sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loroâ, è il monito del Papa.
Un concetto insomma, dietro la presentazione favolesca, piuttosto radicale quello espresso dal Pontefice, specie in un tempo in cui le propagande di guerra si assommano duramente tra loro e anche la comunicazione insegue le stesse logiche, facendosi portabandiera dellâuna o dellâaltra fazione, dellâinteresse particolare, ma dimenticandosi di guardare al bene supremo: quello della pace. Â
Con una definizione morbida e divertente, invece, Bergoglio mette in campo lâidea piĂš radicale, quella che pacifismo senza sconti che accoglie entrambe le parti in campo per ascoltare le ragioni di ciascuno, invece che per urlarsi a vicenda le proprie. In questo modo, il Papa mette inevitabilmente a nudo tutti coloro che, in fondo, non cercano veramente la pace, e a cui in realtĂ la guerra fa comodo. Per tante ragioni, che siano economiche o geopolitiche.Â
Francesco ha infatti spiegato che lâespressione della Nato che abbaia alle porte della Russia gli era stata posta da âun capo di Stato, un uomo saggioâ, giĂ tempo prima che scoppiasse la guerra. âQuel capo di Stato ha saputo leggere i segni di quel che stava avvenendoâ, ha confidato a padre Spadaro, spiegandogli che a suo avviso âquello che stiamo vedendo è la brutalitĂ e la ferocia con cui questa guerra viene portata avanti dalle truppe, generalmente mercenarie, utilizzate dai russiâ.
âMa il pericolo è che vediamo solo questo, che è mostruoso, e non vediamo lâintero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impeditaâ, è un altro aspetto sottolineato dal Pontefice, che non si è tirato indietro dal mettere in luce âlâinteresse di testare e vendere armiâ.
âQualcuno può dirmi a questo punto: ma lei è a favore di Putin! No, non lo sonoâ, ha concluso il Papa specificando tuttavia che âsono semplicemente contrario a ridurre la complessitĂ alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessiâ. Prima di rivelare la sua speranza piĂš grande nei prossimi mesi, relativa al Patriarca della Chiesa ortodossa di Mosca Kirill.
âCon la guerra, di comune accordo, abbiamo deciso di rimandare lâincontro a una data successiva, in modo che il nostro dialogo non venisse fraintesoâ, ha svelato Francesco. âSpero di incontrarlo in occasione di unâassemblea generale in Kazakistan, a settembre. Spero di poterlo salutare e parlare un poâ con lui in quanto pastoreâ