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Morto in carcere Cosimo Di Lauro: a Scampia cominciò tutto da lui

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Mauro Simoncelli

Secondo gli investigatori diede vita alla prima faida di Scampia. Il suo stato di salute mentale era compromesso da tempo

È morto questa mattina a 49 anni, nel carcere milanese di Opera, a Milano, l’ex reggente del clan camorristico di Lauro, Cosimo Di Lauro, che nella struttura penitenziaria milanese era detenuto in regime di 41 bis. Era ritenuto dagli inquirenti della direzione distrettuale antimafia di Napoli colui che diede vita alla prima faida di Scampia che provocò un centinaio di morti.

Cosimo Di Lauro al momento dell’arresto – Ansa foto

Secondo le cronache dell’epoca, Cosimo diede il via alla prima sanguinosa faida di Scampia dopo il duplice omicidio di due killer che fece emergere il tradimento di Gennaro Marino. Scontava l’ergastolo per l’omicidio di Massimo Marino, cugino del boss Gennaro Marino, detto “Mckay”, quest’ultimo ritenuto il “braccio destro” del capoclan Paolo Di Lauro.

Una salute mentale compromessa

Farneticava di giorno e ululava di notte, fumava cinque pacchetti di sigarette al giorno, che avevano reso i suoi denti neri come il carbone. Cosimo, che avrebbe compiuto 49 anni il prossimo 8 dicembre, secondo quanto si è appreso, è stato trovato esanime, supino sul letto della sua cella, dove trascorreva gran parte della giornata, privandosi anche dell’igiene personale.

Lo stato di salute mentale di Di Lauro sarebbe stato compromesso da tempo, è quanto hanno affermato anche i suoi avvocati. “Ormai non rispondeva alle domande, era sempre sporco, assente, sin dall’inizio ho sempre avuto la sensazione che fosse uno squilibrato”, dice l’avvocato Saverio Senese. “Durante i colloqui mi fissava, ma dava la sensazione che non fosse in grado di comprendere” L’autorità giudiziaria comunque ha sempre ritenuto che stesse fingendo. L’ultima visita dei legali risale al giugno del 2019, gli avvocati si recarono nel carcere di Opera per incontrarlo dopo avere ricevuto una sua lettera in bianco. Alla loro richiesta di spiegazione del gesto rispose: “una riunione importante con alcuni imprenditori che doveva sostenere nella veste di capo di un mondo parallelo!”

Morte naturale

La Procura di Milano ha disposto una consulenza medico legale e tossicologica per chiarire le cause della morte, nonché quali fossero le condizioni di salute nell’ultimo periodo. Allo stato attuale, non sarebbero stati trovati segni evidenti o elementi che possano far ipotizzare un suicidio o una morte violenta.

 

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Mauro Simoncelli