A Cartabianca, il professore della Luiss Alessandro Orsini ha parlato del conflitto tra Russia e Ucraina. Le sue affermazioni sono clamorose.
Alessandro Orsini è una figura estremamente contestata: il suo punto di vista sul conflitto tra Russia e Ucraina è spesso opposto rispetto al pensiero dominante. Che si tratti di armi da mandare o meno in Ucraina, del rapporto tra l’Italia e la Nato, Orsini ha sempre qualcosa di interessante da dire, che si condividano o meno le sue posizioni. Ebbene, le sue ultime dichiarazioni in merito alla guerra sono estremamente preoccupanti.
Le parole del professore
“Il futuro dell’Ucraina è tragico”. Questo l’incipit dell’intervento di Alessandro Orsini a Cartabianca. “Se Putin ha ‘investito’ molti soldati morti in Ucraina, lui da lì non se ne va. Sta succedendo quello che ho detto mesi fa: i russi hanno circondato il Donbass. Dobbiamo comprendere che esiste una dimensione relazionale del problema ucraino. Quello che Putin farà è in relazione con quello che faremo noi. Gli ucraini possono dimenticarsi del Donbass“, afferma Orsini.
Il professore di sociologia del terrorismo internazionale dichiara inoltre quanto segue, in merito a quali dovrebbero essere le strategie della Nato, rispetto al Cremlino, per cercare di porre fine alle ostilità. “Dobbiamo aumentare le sanzioni contro la Russia e usarle poi come merce di scambio al tavolo della trattative. Noi strangoliamo la Russia e poi andiamo a trattare per i territori ucraini occupati dalla Russia al di fuori del Donbass. La mia strategia punta a preservare un pezzo di Ucraina democratica e salvare il governo Zelensky. Il mio è un tentativo disperato: noi togliamo le sanzioni, tu ci restituisci Mariupol e Odessa“.
La visione di Alessandro Orsini in merito al rapporto tra Nato e Russia, nonché in merito all’esito della guerra, è estremamente pessimista, per stessa ammissione del professore. “Sono però pessimista, noi non abbiamo la forza per aumentare” le sanzioni “contro la Russia. Se mi chiedete una risposta sul futuro, dico che Putin farà una pausa di riflessione dopo aver conquistato il Donbass. Se nell’Occidente prevarrà una linea intransigente, Putin muoverà su Kiev e cercherà di decapitare Zelensky“, conclude il professore di sociologia del terrorismo internazionale.