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Politica

Il Pd concede la residenza a migranti e senza tetto, la destra insorge

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Francesco Gnagni

L’attacco del quotidiano Libero al Pd romano e al sindaco Gualtieri: “Premiano con la residenza chi occupa la casa altrui”. 

(Ansa)

Il problema delle occupazioni illegali a Roma non è certo una novità, ma al contrario attraversa tutte le amministrazioni degli ultimi anni e ogni volta si ripresenta da capo, con approcci diversi. L’ultima “trovata della sinistra capitolina” non è però andata per nulla giù alla destra, come spiega il quotidiano Libero.

In consiglio comunale infatti la giunta Gualtieri ha approvato una mozione con cui si prevede una deroga al “decreto Renzi-Lupi” in cui si vietava l’allaccio delle utenze a chi ha occupato abusivamente immobili e alloggi. Allo stesso tempo, l‘amministrazione romana dispone la concessione della residenza a richiedenti asilo, stranieri soggiornanti in condizioni di vulnerabilità e titolari di protezione internazionale. 

La soddisfazione della giunta Gualtieri e l’ira della destra

“Oggi abbiamo dato dignità alle persone”, ha dichiarato dopo il voto il primo firmatario Yuri Trombetti, del Pd. “Finalmente diamo l’opportunità ai soggetti meritevoli di tutela di indicare la loro vera residenza, anche se è un’occupazione. Roma ha fatto un passo avanti, saremo un esempio anche per altre città”, sono le sue parole.

La decisione però ha scatenato una dura rivolta da parte delle opposizioni. Le stime parlano di 12mila abusivi che beneficeranno di questa novità, e “i più maliziosi vedono anche, in prospettiva, un ipotetico vantaggio elettorale per la sinistra”, spiega Libero. Con l’acquisto della residenza infatti queste persone potranno recarsi alle urne, ed è facile immaginare che voterebbero chi glielo ha permesso.

“Se si trattasse di proprietà comunali sarebbe una scelta politica, per quanto discutibile”, afferma Andrea Bernaudo, presidente dei Liberisti italiani, a Libero. Ma in questo caso il rischio sarebbe, a suo dire, di togliere “ai cittadini persino la libertà di possedere una casa”. Mentre per Andrea De Priamo, di Fratelli d’Italia, in questo modo il Pd rischia, concedendo “indiscriminatamente” la residenza, di delegare “ai centri sociali le politiche sulla casa”. 

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Francesco Gnagni