Dem e sinistra spiazzati dalla vittoria del centrodestra alle amministrative. E parte la valanga di insulti: dal nazismo ai fondi russi
La vittoria del centrodestra alle amministrative e l’exploit di Fratelli d’Italia, che ha riconfermato al primo turno i sindaci dell’Aquila, di Rieti e di Pistoia e in molti Comuni si è affermata come prima lista della coalizione, è stata un vero e proprio terremoto nella politica italiana. E le reazioni dell’establishment, degli intellettuali e dei commentatori più vicini alle posizioni del Pd e della sinistra non si sono fatti attendere. A dar fuoco alle polveri è stato il Partito democratico, che nel commentare l’esito delle elezioni non ha mancato di lanciare strali nei confronti di FdI e della sua leader Meloni.
Il vicesegretario del Pd Provenzano si è detto “preoccupato” della “crescita di Fratelli d’Italia”. E a hai poi aggiunto che “con il sostegno a Vox, Meloni conferma di rappresentare una destra xenofoba, reazionaria e totalmente insensibile ai temi sociali. Una destra inadatta a governare”. Il riferimento dell’ex ministro per il Sud è al partito spagnolo guidato da Santiago Abascal, impegnato nella campagna elettorale per le elezioni in Andalusia, e al comizio della leader di FdI ad una manifestazione a Marbella a sostegno della candidata di Vox Macarena Olona. Intervento, quello del presidente di Fratelli d’Italia, che ha infiammato la piazza e i sostenitori di Vox, caratterizzato dalle parole d’ordine del partito: dal sì alla cultura della vita e al sostegno alla famiglia naturale, passando per un fermo contrasto dell’immigrazione clandestina e della cultura della morte.
Intervento, quello di Meloni, che un altro big dem, la responsabile Esteri di via del Nazareno Lia Quartapelle, ha fortemente criticato. “Nel deserto che sta diventando la destra, la Meloni sembra quella con le idee chiare, quella meno peggio degli altri. Ma la realtà è che, sotto sotto, lei è sempre la stessa cosa: parole d’ordine fasciste e un passato che non è mai passato. Non si possono avere due facce”. Ma l’autorevole esponente del Pd è andata oltre, arrivando ad affermare che “nel suo discorso per la candidata di Vox in Andalusia c’erano tutti i luoghi comuni di questa internazionale di destra, sostenuta finanziariamente dalla Russia, legata alla destra trumpiana che sta dietro all’assalto del Congresso americano del 6 gennaio”. Dichiarazioni che hanno scatenato la reazione di Fratelli d’Italia e della stessa Meloni, che su Facebook ha pubblicato un duro intervento in cui preannuncia un’azione legale nei confronti della Quartapelle e ha chiesto conto al segretario del Pd Enrico Letta: “La responsabile Esteri del Pd ci accusa di essere ‘sostenuti finanziariamente dalla Russia’. Pretendo di sapere da Enrico Letta se condivide queste affermazioni”. Alle parole della Meloni sono seguite le prese di posizioni di numerosi parlamentari ed esponenti del partito di via della Scrofa ma nessuna risposta è arrivata dal segretario dem, nemmeno nel corso della trasmissione “DiMartedì” condotta da Giovanni Floris che al segretario Letta ospite in studio non ha posto domande nessuna domanda sul caso.
È proseguito invece, proprio dalle trasmissioni di La7, rete nazionale di Urbano Cairo, l’attacco attraverso gli insulti e le insinuazioni di diversi commentatori e ospiti nei confronti di Giorgia Meloni. Così a “Otto e mezzo”, quando alla filosofa dell’università olandese di Utrecht Rosi Braidotti è stato chiesto un commento sul comizio di Meloni, la professoressa si è rivolta alla conduttrice Lilli Gruber e si è detta spaventata dalle parole usate dal presidente di FdI. L’accademica ha poi paragonato il capo dell’opposizione italiana a Putin, a Dugin e al patriarca Kirill e ha espresso il suo lapidario giudizio: quella di Meloni è una “propaganda di stampo assolutamente assassino che mi fa molta paura”.
Sempre nel corso della stessa serata sono arrivate anche nel corso di un’altra trasmissione della tv: “DìMartedì”. Tra gli ospiti la scrittrice Ginevra Bompiani, moglie del filosofo Giorgio Agamben. L’intellettuale ha esordito dicendo che la Meloni è “molto più buffona di Salvini, una vera buffona” e hai poi aggiunto che “le cose che dice la Meloni sono ridicole”. E poi Floris, definendo la Meloni la “donna nera”, ha chiesto alla scrittrice se avesse paura della Meloni. “Certo, ho molta paura”, la risposta. E poi l’apice dell’accusa: “I nazisti ci sono già e circondano la Meloni”. Parole che hanno risuonato nello studio senza che il conduttore ne prendesse le distanze. Si è invece assistito a un siparietto, condito da risate e applausi, nel corso del quale Floris ha provato, come da lui stesso ammesso, “a far uscire la Bompiani senza querele” dalla trasmissione.
Accuse che fanno il paio con l’editoriale firmato oggi da Marco Belpoliti sul quotidiano “La Repubblica” e dal titolo eloquente: “Giorgia Meloni icona della destra trash”. Insomma, la campagna elettorale per le politiche 2023 è entrata nel vivo e la macchina del fango che la Meloni aveva previsto contro di lei e contro Fratelli d’Italia alla vigilia del voto amministrativo, è stata azionata.