Russia, Alexei Navalny è stato trasferito in un altro carcere di massima sicurezza. Anche se nessuno sa esattamente dove si trovi
Nelle ultime ore è giunta la notizia del trasferimento, in un altro carcere di massima sicurezza, da parte di Alexei Navalny. Quest’ultimo è conosciuto nel suo paese e non solo per essere uno degli oppositori di Vladimir Putin. L’uomo è stato prelevato, senza alcun tipo di preavviso, dal penitenziario di Pokrov dove si trovava attualmente. Dove è stato portato? In realtà nessuno lo sa. A rendere ufficiale la notizia della sua sparizione, tramite social network, è stato il capo del suo staff Leonid Volkov ed anche la portavoce Kira Jarmysch.
Tanto è vero che i suoi avvocati ed i suoi parenti sono stati informati di questo trasferimento. Proprio più di un mese fa, esattamente il 4 maggio, lo stesso Navalny pubblicò un tweet: “Ho sentito dire che verrò trasferito nella colonia di massima sicurezza di Melekhovo, una cittadina della Russia centrale dove ai detenuti vengono strappate le unghie“. A distanza di quelle settimane, invece, di Navalny si sa solamente che è sparito dalla cella in cui si trovava. Come riportato in precedenza, però, nessuno da dove sia stato portato.
Russia, Navalny trasferito dal carcere, ma dov’è?
I suoi legali ed i parenti hanno lanciato inevitabilmente un allarme. La sua portavoce, invece, è molto preoccupata: “Alexei rimarrà, a tu per tu, con il sistema che ha già tentato di ucciderlo. Il nostro compito in questo momento è quello di localizzarlo il prima possibile”. Come è stato scoperto il suo trasferimento? Volkov, uno appartenente al suo staff, era andato in carcere per incontrarlo.
Solo che è stato trattenuto al posto di blocco per svariate ore, fino a quando gli uomini della sicurezza non gli hanno detto che in quel carcere non c’era nessuno con quel nome. Per chi non lo sapesse Navalny si trova in carcere dal gennaio del 2021. I suoi sostenitori hanno dichiarato che le sue accuse erano “palesemente politiche“. Per lui scattarono immediatamente le manette una volta giunto nuovamente in Russia, dopo essere stato in Germania per essere curato da un avvelenamento causato da neurotossina che gli stava facendo perdere la vita.