Il messaggio dei vertici meloniani agli alleati di centrodestra dopo il voto delle amministrative e riguardante le criticitĂ che sono sembrate emergere sulla possibile leadership della coalizione alle prossime elezioni politiche.Â
Dopo il voto delle amministrative che ha visto Fratelli dâItalia in grande spolvero e che proietta il centrodestra unito verso la vittoria alle prossime elezioni del 2023, nella sede di via della Scrofa, nella casa di Fratelli dâItalia che fu di Alleanza Nazionale, non ci si scompone ma si pensa a lavorare per i prossimi ballottaggi. Poi a quel punto si tireranno le prime somme.Â
Il voto però segna inevitabilmente lâinizio di un percorso verso Palazzo Chigi che Giorgia Meloni comincia a immaginare sempre piĂš da vicino, rinfrescata dagli ottimi risultati, frutto anche di una coerenza dovuta allâopposizione al governo Draghi, mentre tutti salivano sul carro nella speranza di racimolare qualcosa dai fondi in arrivo del Pnrr, e soprattutto di non lasciarlo agli altri.
Poi però è arrivata la crisi ucraina, le difficoltĂ sono aumentate e i vantaggi ridimensionati. Di tutto questo Giorgia Meloni non ha mai avuto preoccupazione alcuna, dai banchi dellâopposizione. Un segnale di tutto questo sembra essere lâastio con cui dalla sinistra cominciano ad attaccare la Meloni, come spiega oggi il quotidiano Libero.
âSleali e vigliacchiâ, li definisce il deputato meloniano Giovanni Donzelli sul quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. Mentre il senatore Giovanbattista Fazzolari commenta il voto positivo per Fratelli dâItalia come âla dimostrazione che la classe produttiva del Nord, soprattutto in Lombardia, ci vede ormai come partito di riferimento. âĂ come se una grossa fetta del ceto produttivo ci abbia affidato, politicamente, i propri risparmiâ, commenta.
Guardando però nei rapporti con la Lega, la sfida viene definita dai meloniani poco appassionante. Ma qualcosa è comunque cambiato, se non altro âin termini di responsabilitĂ â. âUn nuovo equilibrioâ, che porta alla sola preoccupazione di âcomporre una maggioranza stabileâ alle prossime elezione. âCome non abbiamo posto alcun aut-aut ai nostri alleati cosĂŹ non lo subiremoâ, spiega Francesco Lollobrigida a Libero. âDi certo se non câè lealtĂ non câè alleanzaâ.