Diceva di essere di Milano, ma di vivere a Roma come giocatore del settore giovanile della Lazio. L’uomo invece era un imprenditore di 49 anni del novarese ed è stato condannato. Chiedeva alle minorenni foto e video di intimità.
Faceva finta di essere un calciatore e chiedeva a ragazze minorenni di inviargli foto e video di intimità. Un inganno social che lo ha portato alla condanna in rito abbreviato a 6 anni e 2 mesi, più 40mila euro di multa per violenza sessuale, aggravata dalla sostituzione di persona, detenzione di materiale personale pedopornografico e pornografia minorile.
L’uomo si faceva chiamare “Manuel Bello” e diceva di militare nelle giovanili della Lazio nonostante fosse nato a Milano. Contattava sui social ragazzine dai 12 ai 16 anni chiedendo materiale esplicito. In realtà era un’identità falsa e dietro si nascondeva Giancarlo Lo Nardo, 49 anni, imprenditore di Trecate nel novarese. La denuncia è stata presentata lo scorso anno alla polizia postale di Foggia.
Il piano del finto giocatore per adescare le minorenni
A far partire le indagini, come riportato da La Stampa, ci ha pensato la madre di una dodicenne che si è accorta di foto e video inviati dalla figlia a un presunto fidanzato virtuale conosciuto sui social grazie a un cloud collegato a un account di famiglia. L’uomo aveva raccontato di avere 16 anni e di vivere a Roma poiché facente parte del settore giovanile della Lazio. La dodicenne aveva parlato anche al telefono con l’allenatore, che nient’altro era che l’imprenditore stesso. Almeno quattro le adolescenti adescate e rintracciate residenti in Puglia, Lazio, Veneto e Lombardia. Il modus operandi era sempre lo stesso.