Windows, finisce l’era di un’icona. Ad annunciarlo ci ha pensato la stessa Microsoft. Se ne va un grande pezzo di storia
Alla fine anche le cose belle finiscono sempre. Questa volta, però, per dare definitivamente spazio ad altro. Da come avete ben potuto capire dal titolo è finita una vera e propria era.
Specialmente per chi, adesso, si sente un po’ “anzianotto”. Ad annunciarlo ci ha pensato direttamente Microsoft che ha dichiarato la fine del supporto tecnico (e lavorativo) con il proprio browser Internet Explorer. In realtà la notizia era stata diffusa già da un po’ di tempo, ma la conferma è arrivata solamente nelle ultime ore.
La società americana ha voluto dare il suo “stop” definitivo a partire dalla giornata di mercoledì 15 giugno di quest’anno. Chi prenderà il suo posto? A sostituire la piattaforma di ricerca web ci sarà ‘Microsoft Edge‘, basata su architettura Chromium su sistemi operativi Windows 10 ed anche quelli più recenti. Per chi, invece, ha ancora le versioni un po’ vecchie (come Windows 7,8.10, IoT e Server) ci vorrà ancora un po’ di tempo.
Addio ad Internet Explorer, il nostro primo “amico”
Bisogna tornare molto indietro nel tempo, esattamente il 24 agosto del 1995 quando venne lanciato Internet Explorer. Su Windows 95, decisamente un lusso per chi poteva permettersi un pc di quell’epoca. Si trattava del primo sistema operativo della Microsoft a interfaccia grafica. Dopo qualche anno, però, la “concorrenza” si è fatta sentire e lo stesso browser ha accusato decisamente il colpo. Anche se, a quanto pare, resterà ancora un briciolo di IE. Motivo? Su Edge ci sarà la possibilità di poter accedere a parte con delle funzionalità del vecchio browser.
Il Product Marketing Manager del gruppo di ‘Redmond’, Eric Van Aelstyn, ha affermato che il pensionamento del browser rappresenta una pietra militare per la trasformazione digitale di tutti. Poi il ringraziamento non poteva non essere esteso ai primi clienti che hanno utilizzato tutto ciò per poter accedere ad internet. Trovando non poche difficoltà per via della sua “lentezza”, ma resterà comunque parte della storia di internet, senza alcun tipo di dubbio.