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Cronaca

Cosa cambia ora in Chiesa con le nuove indicazioni della Cei sul Covid

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Francesco Gnagni

Dopo l’allentamento delle misure anti-Covid da parte del Governo, la Cei ha aggiornato le sue indicazioni per quanto riguarda la partecipazione alle Messa con l’uso o meno delle mascherine. 

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In una lettera redatta dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana ai vescovi da ora non sarà più obbligatorio indossare la mascherina a Messa. La missiva infatti spiega che l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali sarà solamente raccomandato. Allo stesso modo, sono diversi gli aspetti delle celebrazioni che tornano più simili a come erano prima dello scoppio della pandemia, dopo oltre due anni. La Cei ha infatti dato il via libera alle processioni offertoriali e ha spiegato che sarà possibile tornare nuovamente a usare le acquasantiere.

La lettera della Cei per le Messe a due anni dal Covid

Dopo due anni infatti dall’inizio del dramma pandemico, queste potranno tornare a riempirsi di acquasanta, e all’inizio della liturgia eucaristica si potranno portare di nuovo i doni all’altare con la tradizionale processione offertoriale. Niente più amuchina al posto dell’acqua benedetta, ma al limite a fianco e da utilizzare solamente per chi lo desidera. Un altro aspetto che torna alla normalità è legato alle celebrazioni dei Battesimi, delle Cresime e dell’Unzione dei Malati, che si potranno tornare a celebrare senza l’ausilio di strumenti.

Una sola specifica è rimasta per quanto riguarda la distribuzione della Comunione. In questo caso infatti i vescovi consigliano ai Ministri di igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucarestia ai fedeli, e al contempo di indossare la mascherina. Quella di igienizzarsi le mani resta però una raccomandazione rivolta a tutti, da compiere possibilmente nel momento in cui si entra nei luoghi di culto.

Oltre che, ovviamente, quella di non recarsi alle celebrazioni in presenza di sintomi influenzali o se si è in isolamento per positività al Coronavirus. Tuttavia i vescovi possono decidere di adottare provvedimenti diversi, spiega la presidenza della Cei. “I singoli Vescovi, nella considerazione delle varie situazioni e dell’andamento dell’epidemia nel loro territorio, possono adottare provvedimenti e indicazioni particolari”, si legge infatti nel testo.

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Francesco Gnagni